Rescissione col Siviglia, fatta per Monchi

Il Tempo (A.Serafini) – Il nervosismo ha lasciato spazio ai sorrisi. Si è concluso positivamente il breve incontro tra il nuovo diesse della Roma Monchi e i vertici dirigenziali del Siviglia, un pezzo di cuore che il dirigente spagnolo lascerà a fine stagione per iniziare la nuova avventura nella capitale (oggi conferenza stampa di addio, ieri l’ufficialità della rescissione). Un colloquio di mezz’ora andato in scena durante il cda del club andaluso in cui si sono detti addio: ora toccherà al presidente Castro organizzare il riassetto dei quadri dirigenziali. C’è stata anche una stretta di mano, la stessa data a Monchi al termine della scorsa stagione con la promessa che la società non eserciterà la clausola in grado di liberare il diesse qualora avesse deciso di lasciare Siviglia prima del termine naturale del contratto fissato a giugno 2018. Praticamente la scadenza dell’accordo siglato un anno fa anche con il ct argentino Sampaoli, che al momento sta valutando le tante offerte arrivate in giro per l’Europa inattesa di definire il proprio futuro.

A breve potrebbe arrivare anche quella della Roma, che lo considera il profilo perfetto qualora a Trigoria si dovesse ricevere una risposta negativa da parte di Spalletti, chiamato nelle prossime settimane a fornire un’indicazione definitiva da comunicare al club. I discorsi sono stati posticipati alla settimana del derby di Coppa Italia. Per questo nel frattempo Pallotta ha già sviluppato l’idea di muoversi su piste alternative, mettendo Sampaoli in cima alla lista (ieri l’argentino si è incontrato anche con Monchi) e studiando altri profili ritenuti adatti alla rosa giallorossa. Oltre a Emery e Pochettino, la Roma osserverà con attenzione anche la posizione di Sarri, una strada difficilmente percorribile, ma non per questo soggetta a colpi di scena dell’ultimo minuto.

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