Rabbia a Firenze, Zarate salta la Roma. «Un’ingiustizia»

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La Gazzetta dello Sport (G.Sardelli) – «Nella lettura che faccio io del calcio italiano mi aspettavo le tre giornate di squalifica: era chiaro che Zarate sarebbe arrivato a saltare la sfida con la Roma». Previsione o illazione, la dichiarazione di Paulo Sousa deflagrò alla vigilia dell’andata con il Tottenham. Il portoghese si disse «dispiaciuto» per l’entità della squalifica (Zarate mise le mani al collo di Murillo nella sfida contro l’Inter): ma in realtà era furibondo. «Lavoreremo su questa ingiustizia» chiuse, riferendosi al ricorso che la società stava preparando. Ricorso respinto dalla Corte Sportiva d’Appello che, sentito anche l’arbitro Mazzoleni, ha confermato i tre turni. A niente è servito il memoriale difensivo dei legali viola con spiegazioni, immagini e casi precedenti: oltre alla presenza in prima persona all’udienza di Roma del dg viola Rogg e dello stesso calciatore.

REAZIONE DURISSIMA – La Fiorentina era convinta del successo del ricorso. Niente da fare. Zarate salterà anche la super sfida di domani sera contro la Roma. «Preferisco non dire niente, i fatti parlano da soli» ha twittato l’attaccante poco prima delle 20. In serata anche il comunicato del club. «Abbiamo appreso con stupore e rabbia quanto deciso dalla Corte Sportiva di Appello dopo il reclamo che, in base a casi assolutamente analoghi se non più gravi, non poteva che portare ad una riduzione della squalifica da tre a due gare. Ci lascia increduli la circostanza che non sia stata data considerazione al fatto che il gesto di Zarate era stato determinato da condotte gravemente provocatorie poste in essere da ben 4 calciatori avversari: che lo hanno circondato, spintonato e colpito. Riteniamo che il trattamento sanzionatorio confermato sia assolutamente eccessivo e sproporzionato. E completamente difforme rispetto ai criteri sino ad ora seguiti dagli organi di giustizia sportiva. Auspichiamo che in futuro vi sia maggior attenzione da parte di tutti gli organi preposti e soprattutto uniformità di giudizio».

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