Quel Colosseo, a misura di tifoso

Corriere dello Sport (M.Evangelisti) – Lo stadio, con annesse le opere pubbliche necessaria per mobilità e sicurezza, è un conto. Il resto, il parco circostante, i negozi e gli uffici, la zona ricreativa, quello che insomma darà valore aggiunto e porterà con sé il previsto aumento di introiti per il club pari a 50-60 milioni, è un’altra faccenda. La prima fase di costruzione del complesso, quella che dovrebbe esaurirsi a fine estate-inizio autunno 2020, comprenderà comunque una buona parte delle cubature complessive: intorno al 75%. Nei successivi due o tre anni saranno costruite le strutture commerciali e alberghiere ulteriori.

D’IMPEGNO – Quanto inizialmente mancherà riguarda soprattutto chi considera questa faccenda un affare. Ai tifosi della Roma interessa essenzialmente lo stadio. Che sarà forse bello, certamente funzionale e moderno. Apparterrà al presidente James Pallotta e ai suoi partner, ma è legato da un vincolo trentennale alla Roma. Che pagherà un canone tra i 4,5 e 5 milioni a stagione, calcolato in base ai ricavi. Possono piacere o meno il richiamo al Colosseo con gli inserti in pietra e la copertura in teflon, però bisogna ammettere che l’archietto statunitense Dan Meis, specializzato nella progettazione di impianti sportivi, ci si è messo d’impegno. Facendo anche venire i crampi allo stomaco a qualche collega italiano. Lo stadio di Tor di Valle è di quelli medi, a misura di calcio d’oggi, quello delle passioni condivise altrimenti più che messe in comune in piazza: 52.500 spettatori, capienza fissa in maniera da rientrare nel taglio delle cubature imposto dagli accordi con la giunta 5 Stelle. La Curva Sud prevista inizialmente su due piani alla fine verrà probabilmente unificata – nel rispetto delle limitazioni di legge – su richiesta della maggioranza dei tifosi. Un muro giallorosso da 14.000 posti. Niente pista di atletica, pochi metri di distanza massima del contorno dei settori dal terreno di gioco, un’inclinazione delle tribune studiata per ottimizzare la visibilità da ogni punto dello stadio. Con tre tabelloni luminosi invece della coppia dell’Olimpico. Due da 9 x 15 metri agli angoli del settore Sud, uno principale da 12 x 24 metri in Curva Nord. E’ prevista la realizzazione di una piattaforma mobile che porterà direttamente i giocatori dagli spogliatoi all’altezza del campo. Appariranno alla vista come emergendo dal terreno. Un po’ enfatico, ma tutto sommato il colpo d’occhio può funzionare.

TUTTO COMPRESO – Ventuno ascensori, poco meno di mille servizi igienici, sistemi avanzati di monitoraggio di sicurezza e biglietteria, un apparato per gli acquisti di cibo e bevande dai propri posti: se lo realizzeranno per bene, sarà un impianto allo stato dell’arte. Intorno, negozi, ristoranti, attività ricreative, la Hall of Fame della Roma. E la nuova sede della società e del centro sportivo, con due campi di allenamento regolamentari, uno a dimensioni ridotte, palestra e altri locali equipaggiati. Una casa nuova e completa.

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