Fonseca: «Qualcuno vuole il nostro male»

Corriere dello Sport (R.Maida) – Se a inizio stagione avessero chiesto a un tifoso della Roma di commentare una virata di Natale al terzo posto con tre punti di vantaggio sulla Juventus e 6 sulla Lazio, probabilmente il tifoso stesso si sarebbe messo a ridere. E invece Paulo Fonseca chiude il 2020 con una vittoria preziosissima contro l’ex romanista Di Francesco. Importante in assoluto, per dimenticare lo scivolone di Bergamo, e fondamentale in relazione agli altri risultati. in questa giornata la Roma guadagna punti anche sul Napoli e sull’Atalanta. Se l’obiettivo è la zona Champions, i risultati confortano la velocità di crociera di una squadra che soffre gli scontri diretti ma difficilmente sbaglia le partite in cui è obbligatorio arraffare il malloppo. La concretezza insomma non manca a Fonseca.

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E non manca neanche a Dzeko, che ieri ha segnato il sesto gol in campionato in una gara così così.  «Sono soddisfatto per la vittoria e per la risposta che ha dato la squadra – spiega orgoglioso l’allenatore -, in pochi avrebbero creduto che fossimo in grado di chiudere l’anno al terzo posto. E invece noi non abbiamo mai mollato, anche nei momenti critici: non è successo dopo Napoli, non è successo dopo Bergamo. Ma io sono sempre stato equilibrato».

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La Roma non è stata perfetta, anche se contro il Cagliari era il risultato a contare. Fonseca condivide: «È vero, avremmo dovuto segnare di più. E nel secondo tempo abbiamo abbassato di nuovo il livello della concentrazione. Questo non deve succedere. Ma non dobbiamo dimenticare che veniamo da una partita molto dura contro l’Atalanta. Non si può sempre guardare il lato negativo. Non era semplice essere sempre brillanti».

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Ciò che non gli piace è invece fuori da Trigoria: «Io sono un allenatore che accetta ogni critica. Ma c’è qualche giornalista che vuole il male della Roma e aspetta i nostri errori per ucciderci. Ormai sono qui da un anno e mezzo e l’ho capito. Questo non lo trovo giusto». Uno sfogo dai toni garbati ma dal significato deciso. Un anatema alla Conte, o alla Spalletti.

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