Da Ponce a Machin, quante stelle

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Il Corriere dello Sport (R. Maida) – Uno scudetto Primavera ha anche risvolti economici interessanti. Perché i giovani campioni si apprezzano sul mercato e possono riempire il serbatoio societario, aiutando Sabatini ad abbassare il prezzo di certi acquisti. E’ il caso di Emanuele Ndoj, che andrà al Brescia come parziale contropartita del centrocampi- sta olandese (di origine marocchina) H’Maidat, preso a gennaio.

OPERAZIONI – Ma non sarà l’unico, tra i ragazzi valorizzati da Alberto De Rossi, a cambiare aria. Dovranno sicuramente tentare la fortuna tra i professionisti tutti i calciatori del 1996, che in questa stagione hanno potuto giocare come fuoriquota (massimo tre in campo) ma dalla prossima saranno adulti. Come Ndoj, appunto. E’ il caso di Elio Capradossi, che ha già vissuto diversi ritiri con la prima squadra ma non ha mai debuttato, e di Machin, che potrebbe tornare al Malaga. Ezequiel Ponce è del 1997, quindi teoricamente potrebbe concedersi un altro anno tra Primavera e prima squadra, ma non sarà così. Sabatini potrebbe mandarlo a giocare in una squadra che gli garantisca un certo numero di partite.

IN PARTENZAI ‘97 sono tanti in effetti. E in pochi rimarranno, dopo l’estate. Caso particolare è quello di Abdullahi Nura, che verrà riscattato dallo Spezia ma dovrà curarsi per la lesione al legamento crociato: rimarrà alla Roma, con ogni probabilità. Invece il fratello Sadiq, che non ha stregato Spalletti, sarà ceduto all’estero per fare cassa. Gli altri: Anocic potrebbe cominciare la stagione con Spalletti, in ritiro, e poi andare via. Di Livio, figlio di Angelo, interessa all’Empoli e può trovare spazio anche in Serie B mentre per D’Urso, uno dei giocatori più bravi, verrà presa una decisione in tempi rapidi. Infine il difensore Andrea Paolelli, reduce da un infortunio a una spalla che ha rovinato la sua stagione, rimarrà come fuoriquota.

CRESCITA – La Primavera si rinnoverà con i suoi ragazzi del 1998 a cominciare dal portiere Crisanto, confermatissimo. Il suo secondo sarà il coetaneo Romagnoli mentre al romeno Pop (altro ‘97) verrà trovata una collocazione. In difesa il leader sarà ancora Marchizza, mancino che tira punizioni e rigori, affiancato magari da Grossi, autore del rigore decisivo al Mapei Stadium. E in attacco, superata la bufera e la sospensione a tempo indeterminato decisa dal club, la Roma conterà ancora su Tumminello. A centrocampo occhio all’ex Allievi, Bordin. Infine in difesa, occhi puntati sul più piccolo di tutti: il terzino sinistro Luca Pellegrini, che è del 1999.

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