Pochi giovani, troppi stranieri: la Figc pensa a una riforma

Il Messaggero (B. Saccà) – Non è bastato. Non l’aver mancato il passaporto mondiale. Né essere stati attori di tragiche prove sul piano offensivo, povera Italia. Nemmeno aver ascoltato le suppliche del ct Roberto Mancini. Niente. La Nazionale sbanda a ogni curva, segna come una squadra neopromossa e, soprattutto: fatica ad attingere acqua nuova dal bacino del campionato di Serie A.

Tanto per intendersi, nel celebrarsi di ogni turno, a scendere in campo è il 61% di stranieri. Sei su dieci. Nonostante la drammaticità (sportiva) dello scenario, contro tutte le logiche, a dispetto delle sberle della quotidianità non cambia letteralmente nulla. Il trascinarsi e l’oscillare continuo in bilico sul cornicione della disfatta irrigidiscono Mancini e stupiscono il pubblico e la critica. Solo il presidente della Figc, Gabriele Gravina, tenta di ridisegnare una rotta sostenibile e di lungo raggio.

Nelle sette giornate di campionato andate in scena finora, hanno giocato 301 calciatori stranieri per un totale di 1.278 presenze complessive. Il che si riflette in una media di 183 non italiani impiegati in campo in ciascun turno. E dunque: se stimiamo che in ogni giornata scendano in campo 300 atleti (15 per squadra), l’incidenza dei 183 stranieri è pari al 61% del totale. E non differente è il dato generale, che racconta di 363 stranieri tesserati in Serie A: 18 per rosa, il 62,3% dell’intero torneo. Va detto, peraltro, che la tendenza è in lieve ma non deciso miglioramento.

Anzi, per la verità, somiglia molto a una stagnazione, a un lago senza ricambio d’acqua. Un anno fa, cioè nella stagione 2021/2022, gli stranieri in totale erano 432 e gli utilizzati nelle 38 giornate erano stati 418 – circa 20 per club – per un conto globale di 197 schierati per turno; vale a dire il 65,7%. Insomma dal 65 e 7 si è scivolati al 62 e 3 di oggi, anche se non è inutile sottolineare che la somma legata all’anno scorso includesse 38 turni mentre il totale di quest’anno ancora soltanto sette. Addirittura in cinque diverse partite di Serie A di questa annata sono stati utilizzati dieci stranieri.

Bisogna annotare che l’età media della Serie A è passata da 26,6 a 26 anni tondi. I giovani di spessore, poi, volano all’estero: come Scamacca, Lucca, Viti, Esposito, Gnonto, Casadei. E ancora. Sono italiani solamente 13 dei 34 calciatori che hanno giocato di più in campionato. Esattamente come nella passata stagione. Gli under 25 sono una manciata: più o meno cinque.

La Figc vuole, vorrebbe evitare sconquassi peggiori e al presidente Gravina è parso naturale avanzare l’ipotesi di introdurre nuovi parametri, alzando così da 8 a 12 il numero minimo di italiani iscrivibili nella rosa dei 25 impiegabili in A.

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