Platini va oltre Blatter “L’ho aiutato in passato adesso deve lasciare”

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La Repubblica (F. Bianchi) – “Sorpresi e intristiti”: Michel Platini convoca un comitato esecutivo d’urgenza a Varsavia, poche ore prima della finale di Europa League. L’Uefa chiede di spostare di sei mesi le elezioni Fifa. In una durissima nota sul suo sito, il massimo organismo calcistico europeo spiega: «Gli eventi di oggi sono un disastro per la Fifa e offuscano l’immagine del calcio nel suo complesso. Questi fatti dimostrano, ancora una volta, che la corruzione è profondamente radicata nella cultura della Fifa». E prosegue così: «Il prossimo Congresso della Fifa rischia di trasformarsi in una farsa e, pertanto, le federazioni europee dovranno valutare attentamente se sia il caso di parteciparvi, a guardia di un sistema, che, se non viene fermato, alla fine ucciderà il calcio.

Le federazioni europee si incontreranno domani e decideranno quali ulteriori passi devono essere prese per proteggere il gioco del calcio. Intanto, i membri del Comitato esecutivo Uefa sono convinti che vi sia una forte necessità di un cambiamento per la leadership di questa Fifa». Non se l’aspettava nemmeno l’ex campione francese questo tsunami che offusca ancora più, se possibile, l’immagine del suo nemico di oggi, alleato di ieri, Sepp Blatter. Presidente dell’Uefa dal 26 gennaio 2007 (27 voti contro 23 di Lennart Johannson), Michel è al terzo mandato. Non ha voluto sfidare Blatter: sapeva che avrebbe perso. Preferisce aspettare: fra quattro anni toccherà a lui. Platini ha preso una posizione, chiara, da tempo ormai: Blatter è da abbattere. Più che mai ora, dopo questo nuovo (non ultimo) scandalo. «Io non voto al congresso ma sostengo il principe Alì».

Perché? «Perché lo conosco e sono convinto che sarebbe un grande presidente per la Fifa. Ha tutte le qualità, a partire da quella passione viscerale per il calcio che è indispensabile. Come ho detto altre volte, la Fifa ha bisogno di un nuovo leader, di nuova linfa, di nuova aria».

Può essere davvero finita l’era Blatter? Platini crede di sì: «Lo ho sostenuto in passato, l’ho aiutato molto nel ‘98 (quando fu eletto per la prima volta, ndr) e nelle successive tre elezioni. Abbiamo vissuto momenti forti insieme che niente e nessuno può cancellare. Ha fatto cose molto buone e ha preso decisioni giuste in situazioni difficili. Ma ad un certo punto bisogna farsi da parte e non cercare di mantenere il trono a tutti i costi. È quello che Blatter ha detto a Johansson nel 2007, quando mi sono candidato contro di lui per la presidenza della Uefa ». Blatter nel 2011 assicurò a Michel che non si sarebbe più ripresentato. «Sono deluso per le Federazioni europee a cui ho chiesto di sostenere Sepp nel 2011, sulla base di una promessa fatta di persona. Era stata più di una promessa, un vero impegno. Ci guardò negli occhi e ci chiese di sostenerlo in quello che sarebbe stato il suo ultimo mandato. E ora eccoci di nuovo, come se nulla fosse mai accaduto. Forse sono troppo ingenuo, troppo sensibile o troppo idealista, ma mi sento a disagio perché è come se inconsapevolmente avessi mentito alle mie Federazioni ». Ma ora Blatter sostiene di avere ancora una missione davanti. «Non deve mentire. Sappiamo tutti — continua Platini — che non molla non perché non ha finito la sua missione o perché ha ancora grandi progetti.

Dopo 40 anni ai vertici di un’istituzione, è una tesi che non è credibile. Ha semplicemente paura del domani perché ha dedicato tutta la sua vita alla Fifa. Capisco la paura del vuoto, è umano. Ma se ci tiene veramente alla Fifa, deve pensare prima ad essa. E finché ci sarà lui, che lo voglia o no, la Fifa avrà un deficit di credibilità, d’immagine e di autorità». L’Europa è divisa: Figo e Van Praag si sono ritirati. Inghilterra, Germania, Portogallo, Francia e alcuni Paesi scandinavi sono contro Blatter. Il blocco dell’ex Urss invece è con lui: Putin è un suo vecchio amico. La Russia è sempre stata al suo fianco e oggi lo difende. «Illegale l’uso extraterritoriale delle leggi statunitensi», attacca il Ministero degli Esteri di Mosca. «La campagna per la candidatura della Russia per ospitare i Mondiali 2018 è stata fatta in completa conformità con le norme etiche della Fifa». Un nemico giurato invece è Maradona: ha postato sul suo profilo Facebook una foto di Blatter con un commento in italiano, inglese e spagnolo più che eloquente: «Ladro».

Ha elogiato poi l’Fbi: «Io l’avevo detto e tutti mi davano del pazzo. Piuttosto che appartenere alla famiglia della Fifa preferisco essere orfano. Sono dei corrotti». E la Federcalcio italiana? Carlo Tavecchio e Michele Uva hanno raggiunto Zurigo ieri sera. «Non commentiamo — dicono in Figc — e Tavecchio prenderà una decisione solo dopo aver parlato con Platini». Oggi infatti il n.1 dell’Uefa riunisce a Zurigo le 54 federazioni europee: spiegherà che lui sta col principe giordano. Tavecchio di recente è stato da Platini a Nyon (rinsaldata una vecchia amicizia) e lo stesso Ali Bin Al Hussein è stato a Roma per spiegare il suo programma a Tavecchio, gesto che è stato molto apprezzato.

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