Perotti: “Sognavamo una serata come Roma-Shakhtar. Taison? Non si vende la pelle dell’animale prima di averlo cacciato” – VIDEO

Diego Perotti, attaccante della Roma, dopo l’allenamento mattutino al Centro Sportivo di Trigoria, è intervenuto ai microfoni di Roma TV per parlare della Champions League e della prossima gara contro il Crotone. Ecco le sue parole:

Che emozione è stata martedì?
Una partita a livello mentale molto difficile, sapevamo della loro qualità. Dovevamo segnare e non prendere gol, sennò sarebbe stata dura. Poi alla fine si è avverata la serata che sognavamo a partire dalla fine dell’andata, con questa sofferenza ma con i nostri tifosi contenti. Noi eravamo stanchissimi, è stato molto bello.

Avete deciso voi di non rischiare e colpire al momento giusto?
Era questo che ti dicevo. Noi dovevamo fare un gol, ma era importante non prenderlo. Una, due o tre occasioni le abbiamo ogni partita, e di solito segniamo sempre. Se prendi gol ti conci ad innervosire, perdi la testa, succede che andiamo tutti in avanti, tutti a cercare di fare gol e perdiamo la concentrazione. Non dovevamo perdere la testa per tutti i 95 minuti, c’è stata intelligenza rispetto altre partite. Abbiamo avuto la fortuna che Edin ha fatto un gol che non era semplice. Edin aveva solo quel modo per fare passare la palla, è stato bravo. Poi abbiamo difeso come gli animali, facendo la partita giusta.

Strootman dà il pallone a Dzeko senza guardare. Quanto lavoro c’è dietro?
Da Pinzolo. Poi devi avere la qualità di Kevin per farlo e la capacità di prendere il tempo di Edin per non andare in fuorigioco. Era successo anche nel primo tempo, devi essere freddo nel fare il movimento. Questa è una cosa che si allena tanto, lo facciamo col mister dall’inizio. Bello quando si riescono a fare le cose su cui lavori.

Fate sempre le stesse cose in allenamento, potrebbe essere noioso…
In ogni lavoro è così, ma se poi vediamo il risultato questa settimana lo facciamo con più voglia perché il lavoro ti ha vincere, ti ha fatto passare ai quarti. Lo dicevo anche dopo le sconfitte, l’unico modo per migliorare era lavorare di più perché era evidente che quello che stavamo facendo non era sufficiente. Adesso stiamo ritrovando il livello e i risultati.

Sembravi in trans agonistica nel secondo tempo, dove si trovano le forza per farlo?
Un po’ di tutto. Al livello fisico, se guardiamo tutti i numeri delle gare, siamo sempre sopra le altre squadre o allo stesso livello, io mi sento molto bene. Quando arrivano quei momenti la testa è fondamentale, ti fa correre anche se sei morto e non riesci a fare un passaggio. Non potevamo sbagliare questa partita, poi uno fa quello che può, ma c’è stato uno sforzo pazzesco di tutti. Passare ai quarti dopo il mese difficile era fondamentale per noi e per i tifosi.

Quando la Roma vince riguardi la partita?
Dopo le partite mi viene difficile dormire, quando perdo ancora peggio. Quando sono sveglio forse si, se la stanno ripetendo in tv la guardo, una partita come quella di martedì voglio rivederla, ancora non l’ho rivista completa. Ogni tanto le guardo, sopratutto se ho fatto bene, sennò magari lascio la tv spenta.

Abbiamo scoperto che sei appassionato di Mike Tyson…
In Argentina si dice che non si deve vendere la pelle dell’animale prima di cacciarlo. Vivo le partite in maniera calda e mi incazzo, ma sono intelligente e non parlo mai prima e può succedere di tutto. A volte è meglio stare zitto e non dire niente.

Ti piace di più segnare o fare assist?
Sempre mi sono piaciuti di più gli assist, mi rende più felice aiutare un compagno a segnare, anche se far gol è bellissimo. Quando il compagno ti viene ad abbracciare è bellissimo.

Se capita la Juve ai quarti, che succede?
Cercheremo di vincere, sia se capita la Juve sia il Barcellona, qualsiasi squadra. Tutte le sette squadre sono forti e sarà dura. Ma non dobbiamo ancora pensarci, si deve godere il momento e ad aprile si penserà. Vincere a Crotone è fondamentale, è successo già di raggiungere un traguardo e poi andare giù. Domenica è la gara più importante di tutte.

Che carica vi ha dato la Curva Sud?
Per noi è più importante del lavoro settimanale. A volte siamo noi a trascinare i tifosi ma quando sei in difficoltà e loro ti spingono ad andare in avanti è bellissimo. Può succede che a volte non sono contenti, ma se ci appoggiano è fondamentale. Dobbiamo ringraziarli per il supporto dato.

Non vi andrebbe di trovare qualche amico a Siviglia?
Nel calcio abbiamo visto cose strane, non sarebbe impossibile, il destino è scritto. Sarebbe bello incontrare la squadra dove sono cresciuto, anche per loro sarebbe bello.

Ti senti al top della tua carriera? I quarti di finale saranno per ora le gare più importanti per te…
Si, al cento per cento. Arrivo maturato per l’età,  a livello fisico e mentale non mi sono mai trovato così bene in una squadra. A Genova mi sono sentito importante ma quando giochi queste tipo di partite non sai se riesci a farlo ma ti trovi ancora meglio. Sicuramente è il mio momento migliore, tranne la finale di Copa del Rey, queste due partite saranno le più importanti ma speriamo ce ne siano ancora.

Quanto ci pensi ai mondiali?
Alla fine qualcuno si può arrabbiare perché dice che penso ai mondiali, ma se non faccio bene con la Roma ai mondiali non vado. Si fa due più due. Ci penso, sopratutto dopo essere stato convocato di recente. Arrivare ai quarti di Champions mi aiuta, sia a me ma anche ad altri come Fazio. Non siamo ancora sicuri di poter andare, ma prima devo fare il massimo per la Roma che mi dà da mangiare, quella poi sarà una conseguenza. Se faccio bene qua l’allenatore mi può vedere e mi può chiamare per i mondiali.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti