Partite a metà? Roma in testa

Corriere dello Sport (R.Maida) – L’appello di Spalletti potrebbe suonare più o meno così: fermate i campionati all’intervallo. Eh già perché se le partite durassero 45 minuti, i primi, e non 90, la Roma sarebbe prima in classifica. Avete letto bene: meglio della Juventus, meglio del Napoli, meglio di tutti. Un primo posto a metà, insomma, solo che per il regolamento non vale lo scudetto. E’ la dimostrazione di una struttura forte ma anche il rimpianto di un lavoro incompiuto.

IL PARZIALENei primi tempi, dopo 29 giornate, la Roma ha accumulato 56 punti, alla media di 1,93 a partita, mentre la Juventus insegue a 54, quindi a -2, e il Napoli è a 53. Significa che nei secondi tempi la Juventus ha saputo fare 10 punti in più della Roma e 9 punti più del Napoli, per scavare un solco così profondo sulle inseguitrici. Chiamatela mentalità, oppure migliore preparazione, oppure rosa più ampia. Il dato però è incontrovertibile ed è piuttosto curioso se consideriamo che la Roma, nei secondi tempi, è la squadra di Serie A che segna di più: 41 gol (di cui 17 nell’ultimo quarto d’ora), addirittura +9 nei confronti della Juventus. Che però evidentemente capitalizza e/o gestisce meglio il tesoretto prodotto: nella ripresa ha concesso soltanto 10 gol alle avversarie mentre il passivo della Roma sale a 17 dopo l’intervallo. Davvero strano, per un motivo ulteriore: la Roma ha una differenza reti meno redditizia nel primo tempo (+14 contro +18) e più soddisfacente nel secondo (+24 contro +22) ma in termini di classifica il peso specifico è opposto. E il giochino complessivo premia, non di poco, la Juventus capolista, che ha 8 punti di vantaggio e sembra lanciata verso il “solito” scudetto.

RIMONTE – La Roma peraltro non può rimproverarsi granché in questo campionato, anche sul piano del carattere, avendo ribaltato quattro partite da una situazione di svantaggio, l’ultima delle quali prima della pausa contro il Sassuolo. Nessun’altra squadra di A ha saputo fare meglio. E in termini di punti, 65, ha ottenuto il suo terzo score dopo 29 giornate da quando (ovviamente) esiste la vittoria da 3: il record risale al campionato 2013/14, il primo con Rudi Garcia in panchina, nel quale la squadra si spinse fino a 67. Anche nei due casi migliori (l’altro è del 2003/04 con Fabio Capello) la Roma chiuse al secondo posto; piazzamento che adesso, con il Napoli attaccato alle caviglie, Spalletti sottoscriverebbe. Evidentemente, come ieri osservava Sabatini, la classifica finale sarà semplicemente lo specchio di una superiorità fuori dalla norma dei campioni d’Italia.

CURIOSITA’ –  Tornando ai primi tempi, meritano di essere evidenziate altre differenze virtuali rispetto al mondo reale. Ad esempio il Crotone, se i campionati durassero fino al 45’, sarebbe tredicesimo in classifica con addirittura 7 punti di vantaggio sulla zona retrocessione e solo 3 punti dietro all’Inter, che invece sarebbe soltanto decima. Anche il Palermo si sentirebbe molto più legittimato a sperare nella salvezza, con 27 punti guadagnati nel primo tempo, gli stessi del Genoa con cui potrebbe condividere il terz’ultimo posto.

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