Nainggolan: “Potevo andare al Chelsea, ma cambiare stile di vita non fa per me. Io e Totti siamo simili, lui dice sempre quello che pensa”

Radja Nainggolan, centrocampista della Roma, ha rilasciato una lunga intervista al sito belga Sportmagazine.knack.be. Queste le sue parole:

Futuro?
Potevo andare al Chelsea o potrei andare ora in altre squadre, ma cambiare stile di vita e cultura non fa per me. Preferisco restare dove mi trovo bene. Se pensassi ai soldi avrei già cambiato squadra due o tre volte e guadagnerei di più. Devi essere felice e devi essere felice di giocare dove sei. E qui a Roma ho entrambe le cose. Io voglio vivere dove si sta bene, a me e la mia famiglia non manca nulla, qui si vive nel migliore dei modi, ci sono buoni ristoranti e si può fare bene shopping. Se i miei amici o la mia famiglia mi vengono a trovare li posso portare ovunque. I tifosi mi sostengono: ho dato molto sul campo e per questo ho molto rispetto. Come calciatore questa è una delle cose migliori che puoi ottenere. Sono cresciuto ad Anversa, ma sono diventato un uomo in Italia. Nel mio futuro mi vedo a Roma, penso di restare a vivere qui ed avere una seconda residenza ad Anversa.

Totti?
Totti è ancora dentro allo spogliatoio. Ho un ottimo rapporto con lui. In certe cose siamo simili: lui è quel tipo di persona che dice subito quello che pensa, proprio come me. Quando sono arrivato qui ho visto che era come un dio a Roma, ed io penso di aver subito fatto una buona impressione su di lui. Nelle vita puoi essere serio, ma non troppo perché altrimenti perché vivi tra due righe e non penso che vada bene.

Quest’estate c’è il Mondiale, ma qual è il tuo ruolo ideale nel Belgio? 
Io mi metterei nei due centrocampisti centrali nel 3-4-2-1. Questo è il mio posto preferito. Ma la cosa più importante è prendere parte alla selezione per il Mondiale, perché purtroppo ho perso la precedente Coppa del Mondo. Sto bene con tutti, basta chiedere in giro. Non sono un piantagrane, non ho mai avuto problemi con un altro giocatore. Anzi gli altri Red Devils mi stanno venendo a trovare a Roma. Ma forse dovrei provare ad essere un po’ meglio con l’allenatore della nazionale, anche se non ho mai avuto problemi con lui. A volte devi accettare le scelte fatte anche se non sei nemmeno d’accordo. Mi manca ancora una cosa: vivere un Mondiale. Preferirei giocare questa Coppa del Mondo. Se non fossi convocato mi dispiacerebbe molto. Penso però che, sulla base dei miei risultati negli ultimi anni, merito di essere convocato dal Belgio.

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