Nainggolan, la verità ora è in bilico

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Il Corriere Dello Sport (R.Maida) – Come Sabatini, Nainggolan fuma. Ma non sarà necessariamente questo vizio in comune a tenerli uniti per sempre. Lo ha detto il giocatore, Roma e Chelsea ancora parlano, e a questo punto nessuna possibilità può essere scartata. Deciderà la pecunia. Non a caso il mandato consegnato al mediatore Ramy Abbas, manager di Salah, scade il primo settembre: se si verificano determinate condizioni, il futuro di Nainggolan tornerà in discussione.

LA FOTOGRAFIA – Ieri il ct Wilmots scherzava sull’argomento-sigarette che ha destato una certa preoccupazione nel ritiro del BelgioCon Radja che è un fumatore prendiamo sempre stanze con il balcone…») ma a Trigoria sono agitati per un altro motivo: come reagirebbe la tifoseria a un’altra perdita così importante dopo Pjanic? Spalletti resterebbe felicemente in sella senza due pedine determinanti per il suo gioco? Così si spiega il lungo giro di orizzonte che Sabatini sta effettuando nel reparto dei centrocampisti. Da Witsel a Wijnaldum, da Badelj a Diawara. Nel caso, la Roma deve farsi trovare pronta con l’inserimento di professionisti di primissimo livello. Due, in caso di addio di Nainggolan.

L’OFFERTANainggolan resterebbe ben volentieri alla Roma e l’ha chiarito a più riprese. Ma non può essere insensibile davanti a un grandissimo club che gli offre uno stipendio dai 6 milioni netti a stagione, circa il 40 per cento in più rispetto agli emolumenti attuali. Per evitare tentazioni vuole ridiscutere il contratto – scadenza 2020 – firmato appena un anno fa. E’ comprensibile, al di là dell’affetto e della riconoscenza nei confronti della squadra e della città che gli hanno consegnato la ribalta internazionale.

LA RISPOSTA – I dirigenti della Roma sono pronti ad andare incontro alle sue rivendicazioni, ritoccando lo stipendio fino a varcare quota 4, con l’aggiunta dei bonus che darebbero altra sostanza al contratto. Hanno rassicurato Nainggolan, chiedendogli di non rilasciare più dichiarazioni sibilline. Ma non possono spingersi oltre. Dovendo già accontentare Manolas, pronto a rinnovare, e Strootman, che presto firmerà fino al 2019, Sabatini non saprebbe come giustificare un’altra “follia” aziendale in stile De Rossi: nel 2012, pur di trattenerlo, la Roma fu costretta ad accettare di riconoscergli un ingaggio da 6,5 milioni netti a stagione, ancora oggi il più alto della Serie A.

LA TRATTATIVA – In tutto questo, dev’essere considerata la potenza finanziaria di Roman Abramovich, che a Conte ha garantito un mercato di alto profilo. Finora il Chelsea non ha mai oltrepassato il limite dei 30 milioni per Nainggolan. Ma se l’allenatore lo ritenesse un rinforzo irrinunciabile, l’offerta potrebbe salire fino a 40. E la Roma la dovrebbe come minimo valutare. Anche perché, tornando alle parole di Wilmots sul fumo, «non è un mio problema se Radja giocherà fino a 30 anni invece che a 35». Nainggolan, classe ‘88, adesso ha una quotazione molto elevata: vendere un asset al suo apice può avere un senso, almeno dal punto di vista economico. Certo, la storia del calcio parla chiaro: è molto difficile migliorare ristrutturando sempre la base della squadra. Ma le esigenze di bilancio e le occasioni di mercato rischiano di orientare ancora una volta le strategie della Roma.

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