Corriere dello Sport (C.Zucchelli) – Continua la maledizione di José Mourinho contro il Milan da quando è allenatore della Roma. Da quando allena i giallorossi ha perso 3 volte e pareggiato 2 contro i rossoneri ma la statistica, in questo momento, è l’ultimo dei suoi pensieri. Pensava di tornare in panchina dopo la squalifica con ben altro risultato e, forse, anche per questo non si è presentato a parlare dopo la partita.

La notizia viene comunicata dalla Roma intorno alle 23.15 e coglie tutti di sorpresa allo stadio Olimpico, visto che Mou, dopo alcuni momenti di nervosismo durante i 90′, alla fine era apparso più tranquillo. Evidentemente non era così. Il rigore (si è visto nitidamente il suo labiale “Vergogna, è giallo, si butta“), il quarto infortunio muscolare da agosto, la squadra che non gira: Mou ha evitato di caricare ancora di più una situazione già complicata. E che non lo rende sereno. Appuntamento, quindi, a dopo la sosta. In questi giorni il tecnico della Roma cercherà di resettare quanto successo fino ad ora e si dedicherà a recuperare quei calciatori che potranno essere fondamentali come Dybala, soprattutto, e Aouar.

La serata, per Mourinho, era iniziata nel migliore dei modi. L’Olimpico lo aveva applaudito già quando era stato inquadrato mentre scendeva dal pullman, poi al momento delle formazioni il boato più forte era stato per lui che tornava dopo la squalifica. Durante la partita, però, i momenti di nervosismo non sono mancati. Al momento del rigore, poi realizzato da Giroud, Mourinho ha iniziato a protestare ancor prima che l’arbitro andasse al Var, poi quando è stato assegnato il penalty ha applaudito in modo ironico. E Nuno Santos, accanto a lui, gli ha dato man forte.

Mou voleva il giallo, convinto che Loftus-Cheek avesse simulato e lo ha fatto presente. Non solo: poco dopo, mentre il Milan chiedeva un fallo su Hernandez, ha avuto un battibecco con Pioli. Niente di eccessivo, ma certo Mourinho non era tranquillo. E neppure l’allenatore del Milan. Anche perché Mou, nel mentre, aveva dovuto registrare l’infortunio di Aouar. Niente che non si aspettasse, visto che era stato proprio lui a dire, qualche giorno fa, che certi giocatori sono potuti arrivare a Roma proprio per i loro limiti fisici.

Starà a lui, ancora una volta, fare i conti con questa situazione al limite e provare a recuperare. In questi giorni potrà dedicarsi a Dybala, la cui fantasia manca da morire alla squadra, e poi al ritorno del campionato cercherà di far funzionare al meglio la coppia con Lukaku. Ieri Mou ha parlato a lungo con lui prima dell’ingresso in campo, mentre nel pre partita si era soffermato sulle sue condizioni: «L’ultima partita che ha giocato era a giugno con la nazionale. Non si è mai allenato con la squadra o con il pallone. Ha fatto lavoro individuale anche in modo molto professionale perché non è arrivato in condizione pessima però non ha fatto né ritiro con noi né con il Chelsea».

Per questo Big Rom andrà riatletizzato, ma su questo Mourinho ha pochi dubbi. Qualcuno in più sugli altri. E poi, ancora, dovrà capire perché la Roma, la sua Roma, che aveva fatto della solidità difensiva una certezza, ha preso sei gol in tre partite. Ancora una volta i romanisti si aggrappano a lui: la luce in fondo al tunnel, anche quando non parla.