Monchi: “La partita di Londra l’inizio di una crescita di mentalità. Il terzo gol contro il Barça doveva arrivare: da Manolas, dai tifosi in Tevere o da Pallotta”

Monchi, direttore sportivo della Roma, è stato intervistato da Roma TV ed ha parlato dello strepitoso cammino dei giallorossi in Champions League. Queste le sue parole:

Sorteggio…
Il primo pensiero dopo il sorteggio non è stato bellissimo. Ho pensato che eravamo stati un po’ sfortunati perché avevamo trovato le due squadre più forti in quel momento, Chelsea e Atletico Madrid. Dopo il sorteggio tutti credevano che noi ci dovessimo accontentare dell’Europa League.

L’Atletico…
Una partita così importante, una serata bella. Forse la partita non è andata molto bene perché loro sono stati più bravi. Dopo è stato importante però questo pareggio. Alisson ha fatto delle parate straordinarie.

Qarabag…
Dopo la partita con il Qarabag ho parlato con il mister mio, che in Europa ho un po’ d’esperienza, ho detto che nelle trasferte così ogni vittoria è buona. Avevo detto che vincere a Baku non sarebbe stato facile.

Il Chelsea…
In tutto il percorso della Champions Chelsea-Roma è stato l’inizio di un processo di crescita importante nella mentalità. A Londra contro il Chelsea perdi 2-0 dopo 30 minuti sarebbe normale prenderne 4 o 5. La squadra ha però fatto una rimonta bellissima.

Roma-Chelsea…
Credo che il 3-0 al Chelsea sia l’inizio di quello che abbiamo fatto.

Atletico-Roma…
Nei primi 30 minuti l’Atletico Madrid non ha avuto tante occasioni, abbiamo fatto un pressing. Nel secondo tempo, alla prima occasione vera, hanno fatto gol. Dopo la partita avevo due sensazioni: ero contento per l’atteggiamento della squadra ma anche una sensazione brutta perché per me era un momento importante per alzare la mano e dire: “Siamo qui”.

Roma-Qarabag…
Il gol di Diego ci ha fatto andare avanti e l’ha meritato perché ha fatto il gol anche contro il Genoa. Contro il Qarabag anche al ritorno abbiamo faticato.

Shakhtar…
Lo Shakhtar ha il problema del nome perché non è molto conosciuto ma è una grande squadra con un grande allenatore. Ha vinto con il Napoli e con il City. Era un turno eliminatorio al 50% per tutte e due ed effettivamente è stato così.

Shakhtar-Roma…
Dopo un primo tempo molto buono, qualcosa è mancato nella ripresa. Forse eravamo convinti di avere la strada spianata ma in Europa non puoi fare così perché gli altri sono bravi. Per me forse è stata la partita peggiore sotto il punto di vista della mentalità vincente che è quello che io ho voluto portare a Roma.

Roma-Shakhtar…
La partita di ritorno con lo Shakhtar è stata molto equilibrata, una partita dove la Roma ha giocato con la testa. Mi è piaciuto l’atteggiamento e l’intelligenza della squadra in campo, loro erano bravi a ripartire in contropiede.

Barcellona…
Il primo momento dopo il sorteggio contro il Barcellona è stato di paura ma poi abbiamo cominciato a crederci. Ho fatto subito un’analisi tecnica, perché è il mio lavoro, e ho capito che fisicamente eravamo messi meglio. Loro tatticamente sono molti forti ma noi, se avessimo portato la partita su un livello fisico, avremmo avuto qualche possibilità.

Al Camp Nou…
Io mi ricordo dopo la partita, nello spogliatoio, che eravamo più convinti rispetto a prima. Sembra una follia per il risultato, per l’arbitraggio, ma era così. Parlando con il mister abbiamo detto che potevamo fare qualcosa per il ritorno. Dopo la partita d’andata non era finita. Questo è il messaggio che è uscito da Trigoria, da tutti, ed è arrivato ai tifosi.

Roma-Barcellona…
Era impossibile non fare il terzo gol. Lo faceva Manolas oppure i tifosi in Tevere o Pallotta, qualcuno doveva fare quel terzo gol.

Liverpool-Roma…
Quella con il Liverpool è stata strana come partita. L’atteggiamento è stato buono nei primi 15-20 minuti. Dopo la prima occasione da gol loro, la squadra si è messa paura e in 30 minuti abbiamo buttato via la partita. Questa è una cosa che dobbiamo capire che continuare la crescita. Credo che tra due o tre anni, se ci trovassimo in una situazione simile, la reazione della squadra sarebbe diversa. E’ stata un po’ una delusione e anche un dolore. Tutti avevamo fiducia in questa partita ma purtroppo in Europa, se non si è al 100% ogni minuto, si paga.

Roma-Liverpool…
E’ vero che ci credevamo. Eravamo convinti ma c’erano differenze rispetto al Barcellona. Il Liverpool sapeva che lo potevamo fare e non sono arrivati qui con lo stesso atteggiamento del Barcellona. èE’ mancato qualcosa. Adesso è facile parlare dell’arbitro ma credo che dobbiamo essere orgogliosi della squadra e dei tifosi. Non hanno mai smesso di crederci. Noi stiamo creando il futuro, non solo il presente. Ci sono due messaggi: il primo è che la Roma è in crescita e il secondo è che se lavoriamo tutti insieme nella stessa direzione, è più facile arrivare alla meta.

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