Il Messaggero (A. Angeloni) – Gasperini contro Allegri, tredici sconfitte alle spalle ma un futuro da scrivere. Milan e Roma si somigliano: outsider del campionato, in alto con Napoli e Inter, poche reti fatte (14 il Milan, 10 la Roma) e poche subite (7 e 4). Entrambe cercano gol da centravanti smarriti – Gimenez e Dovbyk – e si affidano al talento di Leao e Dybala.
Stasera a San Siro si capirà per quali obiettivi potranno correre. “Roma e Milan hanno iniziato bene – ha detto Gasp – ma Napoli e Inter hanno qualcosa in più. Noi vogliamo misurarci con loro”. Il tecnico parla di costruzione e sperimentazione: “Centrocampo e difesa cambiano poco, davanti ho variato di più. Dybala e Bailey all’inizio non c’erano, Soulé ha giocato sempre. Ho una rosa lunga, ma non amo il turnover. Dopo il Covid è un altro calcio, sembra basket”.
Gasperini ha ereditato una squadra da ricostruire, ma nel 2025 la Roma ha fatto più punti di tutti: “Difficile dare di più, ma quei punti hanno portato solo un sesto posto. Ora vogliamo essere più competitivi”. L’obiettivo resta la Champions, assente da sette anni. Gasp sorride per il gatto entrato in conferenza, meno quando gli chiedono di Pellegrini: “Ma se gioca sempre? Ho 25 giocatori, 11 vanno in campo e 14 restano fuori. Chi dovrei togliere?”.



