Si lavora già per giugno quando Garcia chiederà di rinforzare la rosa soprattutto con un centravanti decisivo. Occhi puntati su Jackson Martinez.
Prima di arrivare alla sua terra promessa è stato due anni in Messico e lì ha cominciato davvero a essere quello che la gente di Quibdò, città piccola, ben conosceva: trentasei gol in due anni con i Jaguares messicani. Le prime volte con la Colombia. Ecco, in mezzo ai James Rodriguez e ai Cuadrado e a tutto il fiume in piena del talento nazionale non ha ancora risalito per bene la corrente. Ma ha pur sempre segnato due gol all’ultimo Mondiale. E comunque la sua carriera nei club si spiega con 160 reti, 56 in 72 presenze in campionato con il Porto, soprattutto 11 in 21 partite di Champions League.
Di tacco, di testa. Di velocità, di analisi, di furbizia. Mette dentro il pallone e prima ancora lo gioca, lo scambia, lo spinge. Se Garcia descrivesse un centravanti, sulla pagina si comporrebbe il ritratto a parole di Jackson Martinez. Intanto dal Portogallo lui si è accorto di quanto sia grande l’Europa. Un altro continente e una fretta di esplorarlo che a 28 anni diventa richiamo ossessivo.
Di tacco, di testa. Di velocità, di analisi, di furbizia. Mette dentro il pallone e prima ancora lo gioca, lo scambia, lo spinge. Se Garcia descrivesse un centravanti, sulla pagina si comporrebbe il ritratto a parole di Jackson Martinez. Intanto dal Portogallo lui si è accorto di quanto sia grande l’Europa. Un altro continente e una fretta di esplorarlo che a 28 anni diventa richiamo ossessivo.
Corriere dello Sport
