La Gazzetta Dello Sport (C.Zucchelli) – I tifosi che esultano, la polizia e la Prefettura che rimangono quantomeno perplesse, il presidente del Coni che parla di «fiducia», le società e i ministri interessati che fanno trapelare la conferma della riunione di martedì. La possibile rimozione delle barriere in curva è stato ieri uno degli argomenti più discussi a Roma: niente mercato, niente Coppa Italia, campionato neanche a parlarne, nelle radio e sui social network l’argomento barriere, fin dalle prime ore della mattina, ha catalizzato tutta l’attenzione.
LE ISTITUZIONI – Il primo a parlare ufficialmente, prima alla Gazzetta, e poi a margine di una conferenza stampa, è stato il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Le tifoserie di Roma e Lazio hanno dimostrato maturità e quindi meritano un po’ di fiducia. Dal primo giorno ho sempre fatto il tifo per la rimozione, anche sapendo che non era nostra competenza perché noi siamo solo i proprietari dello stadio. Se si è trovata una soluzione con chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico non posso che essere felice». Nel pomeriggio è invece intervenuto il prefetto Basilone, che ha scelto di non sbilanciarsi: «Non so nulla di questa riunione. Togliere le barriere? È una valutazione che non compete a me a questo punto, vediamo che cosa ci dicono, io mi aspetto la convocazione a questa riunione». La Basilone, però, era stata la prima a prospettare la possibilità di un’ipotesi del genere, visto che in un’intervista del 24 novembre a «Repubblica» aveva detto: «Ci sarà un monitoraggio a gennaio, poi decideremo».
LA POLIZIA – Gennaio è ormai passato, tra qualche settimana le barriere potrebbero essere solo un ricordo, e mentre chi, in alcune emittenti, mette addirittura la sigla del cartone «Tutti in campo con Lotti», dedicata al ministro dello Sport, il sindacato di polizia ha poca voglia di scherzare: «Non comprendiamo affatto l’iniziativa del Ministero dello Sport. Nessuna intesa o rapporto è possibile con il mondo degli ultrà – ha tuonato Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia -. Rimuovere le barriere è una resa ai violenti, lo stato non può permettersi di cedere».
I TIFOSI – Di tutt’altro umore, invece, i tifosi di Roma e Lazio: la vicenda tocca più direttamente i primi, che ormai da più di un anno protestano e non entrano allo stadio (soprattutto i gruppi organizzati), mentre i laziali da qualche settimana sono ritornati in Nord, ma comunque esultano lo stesso «per quella che è una battaglia di civiltà che stiamo vincendo. Piano piano». L’emittente Rete Sport chiama l’avvocato Lorenzo Contucci, da sempre vicino al mondo ultras, e lui esprime soddisfazione pur volendo aspettare «il fatto compiuto. Se il desiderio di chi ha proposto le barriere era quello di riempire gli stadi con la storiella delle famiglie è evidente che qualcosa non sia piaciuto. Di multe, ultimamente, non ne sono arrivate più. Se a questo si unirà la rimozione delle barriere torneremo ad avere uno stadio colorato».
QUANDO? – Succederà davvero? E se sì, quando? È stata questa la domanda più frequente tra i tifosi e infatti le tabelle, come quelle che si fanno per il campionato, sono già partite: «Il 30 aprile si gioca il derby di campionato – è stato uno dei tanti tweet rivolti all’account del ministro Lotti -, vedete che riuscite a fa’ per quel giorno».