Il Messaggero (S. Riggio) – I tifosi nerazzurri sono stati di parola: tutti con Mou, ma tutti contro Lukaku. Il tecnico del triplete è stato accolto col solito affetto, seduto in tribuna stampa: sorrisi e saluti, tranne alla fine, quando si è sfogato contro l’arbitro Maresca: “Ha scelto chi ammonire”. In campo, invece, il bersaglio dei tifosi è stato Lukaku.
Avevano promesso un’accoglienza infernale e così è stata. Fin dalla mattinata con uno striscione eloquente: “Infa… scho, Milano ti aspetta2. Nel pomeriggio i capi della Curva Nord hanno distribuito i 30mila fischietti di plastica (ma non erano vietati?) acquistati per contestare l’attaccante belga, il grande traditore per la sponda nerazzurra del capoluogo lombardo. Poi alle 17.22 ecco la materializzazione dell’inferno acustico che, di fatto, paralizza Lukaku.
Fischi, cori, insulti. E come d’incanto, Romelu è sparito dal match. Ha sofferto l’ambiente infernale costruito ad hoc dai sostenitori interisti, che mai e poi mai gli perdoneranno il tradimento di aver trattato con la Juventus mentre il club di viale della Liberazione cercava di chiudere l’acquisto definitivo con il Chelsea. Ironia della sorte, infine, a regalare vittoria e primo posto a Simone Inzaghi è stato Thuram, che in questi primi mesi ha fatto dimenticare il belga.
Ma il grande assente è stato proprio Romelu. È apparso spaesato, poco incisivo, senza coraggio. Sicuramente frastornato per quanto stesse accadendo attorno a lui. Forse sbalordito anche per il fragore della portata. Il belgaha toccato pochi palloni, zero tiri in porta, solo qualche sponda (e non sempre precisa) e due cross non pericolosi nell’area interista. E come detto, a rovinargli una serata già sciagurata è stato il gol di Thuram.