La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini)“Sono quello che sono. In estate si parlava molto di me. Ho lavorato e sono rimasto in silenzio. Ora avete visto cosa posso fare”. Romelu Lukaku ringhia la sua soddisfazione per essersi preso ancora la vetrina a suon di reti, dopo il poker messo a segno contro l’Azerbaigian.

L’attaccante giallorosso ha anche risposto a chi ha paragonato il suo rendimento a quello di Pelé“Ho solo fatto il mio lavoro. Pelé ha vinto tre Coppe del Mondo con il Brasile, io ancora niente. Quindi sono realista al riguardo. Sapete, fin da bambino volevo diventare il miglior marcatore di tutti i tempi del Belgio. Ci sono riuscito. Dopodiché, non ho più pensato e ho continuato ad andare avanti. Quello che succede ora è un bonus. In realtà non mi preoccupa molto”.

E il suo c.t., l’italiano Tedesco, lo santifica così: “È inarrestabile, eccezionale. Quando ogni tiro in porta va a segno, non si può fare di meglio. Se è il miglior attaccante con cui abbia mai lavorato? Difficile dirlo, ma credo di sì”.