VIDEO – L’intervista integrale di Totti: “Mi sento ancora un calciatore, l’ultima parola spetta a me, nessuno può impedirmi di continuare a giocare. In questo momento fa più male il silenzio che dire qualsiasi cosa. Mi aspetto che mi dicano come stanno le cose. In futuro potrei fare l’allenatore”

Schermata 2016-02-21 a 18.06.29

Francesco Totti, capitano della Roma, ha creato molto scalpore per le sue dichiarazioni alla Rai. Questa l’intervista integrale del numero 10 giallorosso andata in onda questo pomeriggio:

Francesco, come sta? Qual è il suo umore?
“Ci sono stati alti e bassi, ma nell’ultima partita (con il Real Madrid, ndr) non ci aspettavamo questa sconfitta. Ce la siamo giocata a viso aperto, purtroppo avevamo di fronte una squadra di marziani, di giocatori che potevano risolvere la partita in ogni momento della partita. Sono un po’ amareggiato”.

E’ sempre al centro dell’attenzione. Il suo silenzio?
“L’importante è che se ne parli. In questo momento fa più male il silenzio che dire qualsiasi altra cosa, che al momento non serve. Sono un tipo abbastanza chiuso: ascolto, medito e al momento giusto, quando c’è da parlare, parlo. Sono tranquillo e contento di ciò che sta succedendo”.

La stima di grandi campioni nei suoi confronti, come Messi e Zidane, resta alta.
“C’è solo da ringraziarli e sono gratificato per ciò che hanno detto. Ma il merito va anche a me, vuol dire che in campo ho dato del mio meglio. Se gente così importante ne parla, vuol dire che ho costruito una bella carriera”.

Quanto fa male la panchina?
“Dispiace stare in panchina per un giocatore come me ma è qualcosa messo in preventivo. Sono a disposizione del mister, quando ha la possibilità e la voglia di farmi giocare sono sempre pronto, ho sempre dato tanto a questa Roma. E’ normale che a questa età ho meno possibilità. Vengo da un brutto infortunio, adesso ho pienamente recuperato da 1-2 mesi a questa parte. Perciò si tratta solo di una scelta tecnica”.

Fisicamente dunque sta bene
“Molto bene”.

Come è cambiata la Roma dopo Garcia?
“Parliamo di due allenatore diversi, già come l’approccio agli allenamenti e alle gare. Ognuno ha il suo metodo, io conoscevo già quello del mister Spalletti. Si tratta di allenamenti più intensi rispetto a Garcia, ma ognuno fa le sue scelte e in base a quello si scende in campo per dare il massimo”.

Potrebbe dunque giocare un po’ di più…
“Non dico questo, non dico che voglio giocare di più. Sto bene e sono a disposizione, ho sempre rispettato ogni scelta del mister, così come fatto in passato con altri allenatori. Se mi dovesse chiamare in causa sono pronto. Faccio sempre il bene della Roma e di nessun altro”.

Anche perché la Roma è stata la sua unica squadra…
E’ la mia unica squadra. Ho ancora voglia di giocare, ancora mi diverto e sto bene fisicamente. Lascio tutte le porte aperte, diciamo. Qualsiasi cosa arriverà la valuterò“.

Però lei vuole giocare ancora.
“Voglio giocare perché mi sento ancora un calciatore. Ho la fortuna di avere ancora la passione, arrivo per primo a Trigoria la mattina presto e vado via per ultimo. Quando c’è questo e c’è l’umiltà e la voglia di giocare, vuol dire che posso continuare e nessuno me lo impedirà”.

Danno fastidio i commenti sul suo futuro?
“Ognuno ha la libertà di dire e pensare ciò che vuole, ma l’ultima parola spetta sempre a me. So cosa posso dare ancora e, come ho detto prima, a giugno deciderò il mio futuro”

Ha ragione Zeman quando dice che deve essere gestito meglio?
“Gestirmi meglio sarebbe un bene per tutti, più che altro sarebbe bene avere un po’ di rispetto per quello che ho dato a questa società, a questa squadra. Ho sempre cercato di mettere la faccia davanti a tutti i momenti più difficili. Finire la carriera in questo modo mi sembra un po’ brutto, sia nei miei confronti. Come uomo non merito questo riconoscimento”.

Vorrebbe quindi avere una considerazione diversa?
“Non sto qui a dire che voglio giocare, non l’ho mai detto a nessuno. Sto bene e sono a disposizione. Il mio contratto mi scade a giugno e valuterò qualsiasi cosa dovesse uscire. Anche perché così non riesco a starci, mi dispiace. Sto male io e la gente che mi sta intorno. Vediamo cosa ci riserverà il futuro”

Ha un ottimo rapporto con Pallotta, che tra qualche giorno sarà a Roma, cosa ti aspetti?
“L’ho visto due mesi fa, prima che ripartisse per Boston. Abbiamo parlato a 360 gradi, siamo rimasti che sarebbe tornato per una delle due sfide con il Real e che avremmo parlato del mio futuro. Ci metteremo a tavolino, io dirò la mia, lui la sua. Sperando che tutti escano contenti”.

Cosa si aspetta?
“Mi aspetto correttezza. E che mi dicano la realtà delle cose, cosa vogliono fare e le loro intenzioni nei miei confronti. Poi io dirò la mia”.

Si vede come dirigente?
“Più in la sì, non so cosa farò da dirigente, sinceramente non ci ho ancora pensato. Potrei fare l’allenatore, il secondo… Tante altre cose. Spero di restare sempre nella Roma, indubbiamente. E’ il mio sogno, l’ho sempre detto e lo ribadisco. Ma se le due strade non portano alla stessa via… Vedremo”.

Quella battuta allo stadio Olimpico dell’altro giorno?
“Era una semplice battuta. Una ragazza mi aveva chiesto un’intervista, io le ho risposto “Che ce fai con me ormai? Tanto non gioco, non faccio nulla…” Era una battuta come un’altra, come altre tremila che ho fatto. Se mi rode si parla di perché non rido, se rido di perché rido… Come mi muovo sbaglio. Perciò faccio quello che mi sento di fare. Non era una presa in giro, nè un riferimento al mister o al presidente, era la classica battuta da Francesco Totti”.

Diventerà padre per la terza volta. Le sue emozioni?
“Sono emozioni vere, diverse dalle altre, che solo un padre può conoscere. La nascita di un figlio è qualcosa che resta per sempre. Sono sensazioni positive e belle, che nessuno potrà insegnare”.

Rispetto alle altre volte?
“La prima volta è stata l’emozione più forte, ma le altre sono forti lo stesso. Non c’è differenza tra il primo o il terzo figlio. Sono tutti uguali e tutti riceveranno lo stesso amore e la stessa voglia di crescerli nel migliore dei modi”.

Ilary come la sta aiutando in questo momento?
“Ho sempre detto che è stata la mia fortuna. E non parlo in termini di bellezza, lei è bella dentro e mi aiuta nei momenti difficili. questo è un momento difficile da gestire e ho lei vicino, mi aiuta a stare tranquillo e sereno. Che consigli mi dà? Tante cose non le posso dire (ride, ndr), sicuramente mi aiuta a restare sereno”.

Oggi è il compleanno di Garcia…
“Gli ho già mandato gli auguri, ho un rapporto bellissimo con lui”.

Cosa è successo con la sua gestione?
“Purtroppo non sono più arrivati i risultati del primo anno. Purtroppo quando i risultati non arrivano, l’unico a pagare dazio è l’allenatore, perché non si possono cambiare 20 giocatori. Lui ha avuto un rapporto bellissimo con tutti, è dispiaciuto a quasi tutta la squadra del suo esonero. Ma ci sono momenti in cui è necessario cambiare”

Il suo rapporto con Spalletti?
“Un rapporto ’buongiorno e buonasera’, un rapporto tra un giocatore e un allenatore. Però lo stimo sia come persona e come allenatore. Dico alla Roma di tenerlo in considerazione anche per il futuro. E’ un allenatore molto preparato e determinato a voler vincere con questa squadra”.

Certo, un rapporto ‘buongiorno e buonasera’ con un capitano come lei…
“Anche questa è una strada, diciamo. Rispetto la sua scelta e mi va bene anche questo rapporto, va bene così”.

Ma se lo aspettava così?
“No. Speravo che le tante cose lette sui giornali me le avesse dette in faccia, questo sì. Ma accetto tutto, non è una critica nei suoi confronti”.

GUARDA IL VIDEO DAL SITO DELLA RAI

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti