Il Romanista – Lamela, voglia di stupire ancora

Settantasette giorni ad aspettarlo, sette minuti per innamorarsi di lui. E’ bastato un niente ai romanisti per impazzire per Erik Lamela. Probabilmente era entrato nei cuori dei tifosi giallorossi già prima di quel gol contro il Palermo. Forse addirittura già le prime volte in cui si parlava di lui. Con quel cognome che si presta ai giochi di parole, ma che sa tanto di fuoriclasse. E lui al nome ci ha aggiunto il resto. Tra cui quel sinistro da favola che ha dato l’ultimo sorriso alla Roma. Ormai è passato tanto tempo, troppo, ed è ora di tornare a vincere.

Pronosticare la formazione titolare con Luis Enrique è impresa quasi disperata, ma mai come questa volta ci sarebbe da puntarci qualche euro sulla presenza di Erik. Per tanti motivi, tra cui quella determinazione messa in mostra nella mezzora giocata contro il Milan. Che non è roba da tutti, perché entrare in campo a 19 anni in un Paese ancora tutto da scoprire, contro i campioni in carica, con l’obbligo di capovolgere l’inerzia di una partita compromessa non è proprio un fardello facile da sopportare. Erik lo ha fatto senza battere ciglio, senza scorgere un minimo di paura in quegli occhi scuri e intensi che sembrano guardare sempre nelle direzione giusta. Sia che si tratti della porta sia di un futuro da campione.

E’ piaciuto tanto Lamela contro il Milan, molto più che nella trasferta di Genova. E pare soprattutto essere piaciuto a Luis Enrique, che pure contro i rossoneri aveva visto parecchie cose non andare come avrebbe voluto. Una delle note positive è stato proprio il carattere e le giocate dell’argentino, che per poco la partita non la raddrizzava. E’ per questo che a Novara, sul sintetico, su un terreno dove la palla schizzerà via veloce, Luis potrebbe, anzi dovrebbe puntare su di lui, su un ragazzo che ha fatto vedere di avere non solo la tecnica ma anche il fisico per reggere agli urti del nostro campionato. Uno in grado di giocare in tutti i ruoli dell’attacco (e non è escluso che il giorno in cui la Roma dovesse funzionare come un orologio svizzero, per lui non ci possa essere il compito di dare qualità al centrocampo).
A Novara Pjanic sarà a disposizione e dovrebbe agire da intermedio, al fianco di De Rossi, con Erik sulla trequarti. Ma Luis Enrique potrebbe anche dare libero spazio alla fantasia spostando il genietto bosniaco più in avanti e allargando un po’ Lamela. Sulla sinistra, il lato del suo piede preferito, oppure sulla destra potendo così rientrare e colpire. Per Erik cambia poco, basta giocare. Lo aveva detto prima del derby che non vedeva l’ora di scendere in campo. Lo ha dimostrato alla prima occasione buona, facendo rialzare immediatamente la testa alla Roma dopo una sconfitta con un suo gol. Stavolta si arriva da due sconfitte, magari avrà una voglia doppia…
Il Romanista – Daniele Giannini

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