La sfida di Lazio e Roma: mettere la palla al centro nel solito derby blindato

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Con la luce del sole perché — per prefetto e questore — giocarlo di notte è diventato da anni troppo pericoloso. Con le barriere a tagliare le curve, divise anche sul da farsi: i laziali entreranno in Nord, i romanisti diserteranno la Sud. Con un costo tra i 450 e i 500mila euro per servizi di ordine pubblico. Con una relazione della Digos sul discorso di un capo ultrà laziale a Formello in cui parla alla squadra di «guerra etnica» accanto a uno striscione «Strappiamogli il cuore» e con la replica dei 500 entrati ieri a Trigoria (dopo che la prefettura aveva impedito l’allenamento a porte aperte all’impianto del Tre Fontane) con il coro «Uccidiamoli». C’è una cappa sul derby capitolino, anche se Roma e Lazio (seconda e quarta) l’hanno riportato sul campo a un livello di eccellenza. Si usano metafore belliche confondendo la rivalità con la violenza. Non è certo un caso unico — un ultrà bianconero ha ferito undici persone con una bomba carta nel derby Torino-Juventus del 26 aprile 2015 —, ma è quello con la massima criticità dei rapporti con le autorità. Riusciranno le due squadre a riportare tutto su un piano calcistico e cancellare la nomea del brutti, sporchi e cattivi? Luciano Spalletti trova le parole giuste: «Non parlerei di derby cattivo, meglio usare “eterno contrasto”: una partita così smuove due classifiche, quella del campionato e quella cittadina. Visto che l’obiettivo di tutti è togliere le barriere, mi chiedo se certi discorsi che ho sentito e sento siano la strada giusta. Se penso a cose che mi motivano, io vado al video della Chapecoense prima di andare a giocare la finale dei loro sogni. Quella è l’immagine che ho impressa. Altre passano, anche perché nel calcio non ci sono razze, c’è solo un pallone».

La speranza è questa: vedere un buon calcio, perché tutte e due le squadre ne sono capaci. Lo stadio sarà quasi completamente biancoceleste, anche se molti saranno gli spazi vuoti. Ai calciatori è chiesto di mantenere l’agonismo nei giusti limiti, a tutto il contorno di tenere il tono adeguato. Come dice Spalletti, in mezzo c’è soltanto un pallone. La Lazio recupera De Vrij, non Milinkovic, e conferma il 4-3-3. La Roma è senza Salah, Paredes e Florenzi, ma Manolas e El Shaarawy si sono allenati con il gruppo (certa la presenza del greco, forse in panchina il Faraone). L’emergenza potrebbe portare Spalletti all’utilizzo di Iturbe, per non cambiare il 4-2-3-1, o modificare il modulo nel 3-5-2 con Bruno Peres e Emerson Palmieri esterni di centrocampo. Arbitra Banti, che ha fischiato anche l’ultimo derby, il 4-1 per la Roma che costò la panchina a Pioli e la offrì a Simone Inzaghi. L’uomo che oggi pomeriggio sogna il Sorpasso.

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