Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Freddo, campo in erba sintetica, terra scandinava: una serata in stile Bodo-Glimt ma a mille chilometri di distanza, una serata in Svezia dove la Roma ha perso contro l’Elfsborg giocando al trotto, concedendo tanto e sbagliando ancor di più. Molti errori in fase di impostazione, legati non solo al campo ma anche a un turnover che non ha dato le risposte che Juric si aspettava. Finisce con la sconfitta per 1-0 e con una risposta più che negativa dalla Roma che ha approcciato alla partita come peggio non avrebbe potuto.
La Roma ha avuto spazi e opportunità per far male al modesto Elfsborg trascinato da una cittadina che aspettava solo questa partita per riaccogliere l’Europa in casa dopo undici anni. La squadra svedese ha fatto l’unica cosa prevedibile: chiudere gli spazi con due linee basse e ripartire in contropiede. Il possesso palla della Roma è stato tanto lento quanto sterile.
Sfortunato l’ex Empoli, inguardabile Soulé. A disagio con la posizione, impacciato nei movimenti da effettuare tra Shomurodov e Abdulhamid. Un paio di tentativi verso la porta, troppo centrali, tantii palloni persi sulla trequarti. Una fascia destra da incubo per Juric che ha dato spazio a Saud senza però ricevere delle risposte positive. Il saudita non è ancora pronto.
Neanche l’ingresso in campo di cinque big come Dybala, Dovbyk, Pellegrini, Cristante ed El Shaarawy è servito a dare la scossa. Solo la traversa di Pellegrini a sette dalla fine ha regalato un brivido ai seicento del settore ospiti. Prima sconfitta per Juric, contro la squadra più debole di quelle da affrontare in Europa. Ma adesso sembra ancora più chiaro che l’obiettivo principale sia il campionato e il ritorno in Champions passando dai primi quattro posti.