La Roma si affida a chi li conosce bene

Corriere dello Sport (R. Maida) – L’esterno è improvvisamente diventato centrale. Non in campo ma fuori. Rick Karsdorp è nato a 30 chilometri da Rotterdam ed è un tulipano biondo sbocciato nel giardino del Feyenoord. È evidente che Mourinho e tutti i giocatori della Roma chiedano soprattutto a lui di raccontare pregi e difetti dell’avversario della finale. Ed è altrettanto chiaro che per lui questa partita conterrà tante emozioni sovrapposte.

Soprannominato in patria la Locomotiva, Karsdorp entrò a soli 9 anni nella scuola calcio del Feyenoord. All’epoca, essendo già fisicamente formato, giocava a centrocampo. Ma presto è stato spostato sulla fascia, dove ha cominciato la carriera da professionista appena maggiorenne, nel 2013. Con la Roma ha avuto il suo primo impatto nell’Europa League 2015/15, in quella sfida ricordata per gli atti di vandalismo a Piazza di Spagna dei tifosi olandesi.

E piano piano ha fatto innamorare Monchi e Di Francesco, che lo hanno portato a Trigoria nell’estate del 2017. Per strapparlo al Bayern, la Roma lo ha dovuto pagare moltissimo approfittando di una circostanza che avrebbe creato un problema dietro l’altro: Karsdorp si era infortunato a un ginocchio. Per questo le prime stagioni italiane, tra operazioni e altri guai, sono state disastrose, consigliandoli il ritorno a casa: un anno da titolare ancora al Feyenoord in prestito secco, peraltro rivelatosi poco divertente a causa del Covid.

Lì è successo qualcosa di bello e inspiegabile. Rientrato a Trigoria con una sensazione di precarietà, nella seconda estate di Fonseca alla Roma, Karsdorp ha giocato titolare quasi tutte le amichevoli, spingendo l’allenatore a dargli una possibilità. Nel frattempo le due offerte che aveva ricevuto, Atalanta e Genoa, non lo avevano convinto a mollare. E così Karsdorp, finalmente sano e sicuro di sé, ha conquistato un posto da titolare che nessuno è più riuscito a insidiare.

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