La Roma è al buio, il Milan splende

Corriere dello Sport (A.Polverosi)In quattro giorni è scomparsa la Roma. Quattro giorni e tre tempi, il secondo di Kharkiv e i due di ieri sera, all’Olimpico. Ha perso contro due squadre di buon livello, ma quello che è successo negli ultimi 130 minuti è preoccupante e richiama in prima fila le responsabilità tecniche. Condizione, testa, capacità di reagire, manovra: tutto di segno negativo, ma in un modo così evidente che a questo punto della stagione obbliga a riflessioni pesanti. Ora la Roma è fuori dalla Champions, deve rimontare lo Shakhtar, prima deve incontrare il Napoli al San Paolo e ieri è stata contestata dalla sua curva. E’ il periodo più duro della stagione romanista. Gattuso, a differenza di Di Francesco, ha ribadito invece la nuova forza del Milan, la sua compattezza, la sua eccellente organizzazione difensiva, ma anche una notevole concretezza. Il Milan ha vinto con pieno merito, colpendo la Roma nei suoi punti deboli, anzi, nei suoi momenti deboli. E’ arrivato a 6 vittorie nelle ultime 7 di campionato, è a -7 dall’Inter, domenica c’è il derby e la condizione delle due milanesi è decisamente a favore dei rossoneri. Insomma, il Milan è legittimato a crederci.

CALCIO POVERO – Primo tempo al rallentatore. La Roma cercava di attaccare, il Milan si difendeva, però mai in affanno, mantenendo sempre una linea difensiva piuttosto alta. L’effetto immediato del contenimento dei rossoneri era la lentezza della manovra della Roma che nasceva da un centrale (Strootman) già lento per sua costituzione e si perdeva con attacchi sugli esterni mai troppo precisi. Mancavano le buone scelte di Pellegrini, mancava il ritmo di Nainggolan, la Roma creava dei pensieri a Bonucci e compagni solo quando l’azione transitava sulla destra, dalla parte di Ünder. Quanto a Schick, si è visto solo in un gesto straordinario al limite dell’area (dribbling di suola fra Calabria e Biglia), poi solo attesa di un pallone che non arrivava. In tutto il primo tempo, Donnarumma ha risolto una sola situazione che a lui è sembrata pericolosa, deviando in angolo un tiro del turco, tiro che probabilmente sarebbe uscito.

CENTRO MILANISTA – A metà campo, il Milan ha frenato la Roma ma senza mai ripartire, come testimoniavano al 45′ gli unici due tiri (fuori) dei rossoneri. L’attacco lavorava solo per la difesa, visto che né Suso,Çalhanoglu (che non ha saputo sfruttare una palla regalata da Nainggolan) hanno alzato il livello tecnico sul fronte offensivo, mentre Cutrone è rimasto ad ammirare il buon lavoro della coppia Manolas-Fazio. Fino a quel momento, Roma-Milan era tutta a favore delle rispettive rivali cittadine.

LA SVOLTA – Il gol dopo 3′ del secondo tempo ha cambiato la partita. Tanto per non sbagliare lo ha segnato Cutrone, ma su quella rete, pensata, confezionata e realizzata benissimo dal Milan è stato decisivo l’assetto dilettantesco della difesa della Roma. Sul lancio di Rodriguez per Kessie (che si era inserito centralmente con ottima scelta di tempo) erano fuori posizione Fazio e Manolas, Cutrone (più arretrato rispetto a Kessie) ha ricevuto palla senza marcatura, attirando su di sé Kolarov, l’ha girata verso Suso che a quel punto non aveva più il serbo davanti a contrastarlo, cross da destra e Manolas è arrivato in ritardo su Cutrone che ha segnato di tacco.

ROMA IN CRISI – Il Milan ha concluso altre tre volte nella porta di Alisson, la Roma era piegata e inebetita come nel secondo tempo di mercoledì, ma Di Francesco l’ha vista in modo diverso, voleva riprendere il pareggio, ha tolto Nainggolan (disperso) e inserito Dzeko, schierando la Roma come 4-2-4, col bosniaco centravanti accanto a Schick. Risultato: davanti al Milan si è aperto tutto il campo. In contropiede Kalinic (prodezza di Alisson) e Romagnoli (in ritardo di un soffio con Manolas) hanno anticipato di pochissimo il 2-0, dettato e realizzato da Calabria con un fantastico tocco sotto su assist di Kalinic: Bruno Peres ha tenuto in gioco il terzino del Milan. Non c’era più la Roma, finita in mezzo alla contestazione della sua gente. Il Milan avrebbe potuto infierire in contropiede, ma il 2-0 poteva bastare: non batteva la Roma all’Olimpico in campionato da ottobre 2011. Per Gattuso, è stato un trionfo.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti