La procura vuole il processo per Andrea Agnelli. La Juventus: “Contestazioni infondate”

La Repubblica (F. Vanni) – La procura di Torino ha pronta la richiesta di rinvio a giudizio per Andrea Agnelli e altre dodici persone, mentre la Juventus si difende. In una nota il club scrive: “Le contestazioni non paiono fondate, né allineate con i rilievi contenuti nella delibera Consob del 19 ottobre 2022”.

La società bianconera precisa di essere giunta a questa conclusione, “sulla base di un solido set di pareri di primari professionisti legali e contabili“. Nel merito, il comunicato sottolinea: “La procura afferma l’artificialità di plusvalenze e la fittizietà delle rinunce stipendi, mentre Consob contesta un valore considerevolmente minore di plusvalenze, senza menzione di falso in bilancio, e non contesta l’efficacia giuridica delle rinunce stipendi“.

Guardando al futuro del club, dopo l’indicazione di Gianluca Ferrero come nuovo presidente dal 18 gennaio e di Maurizio Scanavino come dg, l’ad di Exor John Elkann ha precisato che la Juventus non ha bisogno di nuovo capitale.

La procura torinese formalizzerà le richieste di processo per l’ex presidente juventino, per il vice Pavel Nedved e per altri undici. I reati contestati, a vario titolo, sono false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza, manipolazione del mercato e false fatturazioni. Le posizioni dei componenti del collegio sindacale potrebbero invece essere stralciate. Sotto la lente dei pm sono finiti gli esercizi contabili fra il 2018 e il 2021.

In particolare, il ricorso a plusvalenze da calciomercato e la riduzione degli stipendi dei calciatori concordata con una scrittura privata sottoscritta da Agnelli e dal capitano Giorgio Chiellini (non indagato) il 28 maggio 2020. I termini dell’accordo, secondo gli inquirenti, sarebbero differenti rispetto a quelli comunicati.

Ma l’interesse dei tifosi si concentra sul procedimento della giustizia sportiva, che ha acquisito le carte dell’inchiesta torinese. La domanda è: cosa rischia la Juve? In base all’articolo 31 del codice di giustizia sportiva, la retrocessione sarebbe possibile se fosse dimostrato che il club ha fornito false comunicazioni per iscriversi al campionato.

Secondo l’avvocato Federico Venturi Ferriolo, a capo del dipartimento sportivo di LCA Studio Legale “è al momento più realistico che la procura della Figc possa propendere per un’ammenda, con o senza l’eventuale decurtazione di punti, in caso di irregolarità relative agli stipendi”

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti