La perla di Under regala il terzo posto

La Gazzetta dello Sport (F.Bianchi) – Lo sposo turco ha rimesso le cose a posto in famiglia. Da quando è stato accolto in pianta stabile in casa, sta risolvendo i problemi. Non più nomen omen. Ora Gengiz Under in campo fa il senior. Quattro reti e un assist nelle ultime 3 sfide: il gol-partita col Verona per l’inizio della ripartenza, la doppietta al Benevento e la spettacolare sassata di esterno-collo che di fatto ha piegato l’Udinese, che in casa non perdeva da 4 partite. Grazie allo sposo turco la Roma è tornata a correre, se non a volare. Non si sa se la polemica con Spalletti continuerà. Di certo ci sarà battaglia, e sorpassi e controsorpassi fino alla fine in classifica. Di Francesco assapora per la prima volta il terzo posto sorpassando l’Inter, caduta a Genova, ma più che la posizione conta aver ritrovato squadra, gioco e risultati nel periodo più delicato della stagione. Si entra nello sprint per i posti nell’Europa che conta e la Champions incombe. La Roma ora c’è. L’Udinese per parecchio tempo le ha tenuto testa, ma a differenza del corregionale abruzzese Oddo nel motore aveva qualcosa in meno: Lasagna, l’unico che in questo momento può dare profondità ai friulani.

LA CHIAVE – È stata una partita strana se vogliamo, con le squadre abbastanza lunghe (la Roma di più), con pochi tatticismi e frequenti ribaltamenti di fronte. Una partita da Premier, se non fosse per il blando ritmo italiano. Come si diceva, L’Udinese anche se stava un po’ più bassa se la giocava alla pari, tranne che nell’area. Il 3-5-1-1 di Oddo contrapposto al 4-2-3-1 giallorosso, ormai promosso a schema fisso da Di Francesco, funzionava bene fino ai tentativi di far male ad Alisson. Lasagna è insostituibile per Oddo. Perica e poi Maxi Lopez non sono stati in grado di dar fastidio a super Alisson. Il nazionale brasiliano non solo è un fenomeno tra i pali, è perfetto pure fuori. È un portiere-libero. Anche in questa occasione, ha sventato situazione delicate uscendo e anticipando. Con lui i difensori si possono permettere stupidaggini (vero Juan Jesus con quel retropassaggio?) tanto rimedia. Anche dall’altra parte però si combinava poco in attacco grazie a un El Shaarawy versione sciagura. L’unico in palla era Under che aveva già testato i riflessi di Bizzarri. La Roma, dopo aver subito un brivido con l’incursione di Perica sventata da Alisson con un’altra uscita perfetta, s’è presa pian piano il comando del gioco nel secondo round, quando l’Udinese ha cominciato ad accusare la stanchezza. Meglio, quando soprattutto il «vecchio» Behrami è dovuto uscire per esaurimento benzina. Oddo non ha un altro filtro davanti alla difesa come lui: ha speso Jankto per abbassare Fofana, che fin lì aveva giocato bene. Beh, un ingenuo errore in uscita ha consentito al rientrante De Rossi di recuperare palla e servire Under che ha sfornato un raggio laser all’incrocio. Davvero, la palla è partita come un razzo dai piedini del turco, colpita alla perfezione quasi da fermo. Oddo ha provato a reagire inserendo Maxi Lopez appunto e disponendosi col 4-3-3. Ma Alisson ha dovuto compiere una sola parata sul brillante De Paul. Il resto è stato Roma, con la ciliegina finale di Perotti.

CAMPAGNA UCRAINA – Così l’Udinese resta la vittima preferita della Roma: battuta 10 volte di fila. Mai successo con un altro club di A. Vittima preferita anche per Perotti (4 reti in 7 gare), tornato al gol che gli mancava dal derby di novembre. Ma al di là della cabala e dell’aridità offensiva friulana, la Roma ha mostrato ancora una volta un’ottima solidità difensiva (per Alisson 11a partita inviolato, come Reina) e l’efficacia in trasferta (nelle ultime 19 in A, solo un k.o. a casa Juve). Se aggiungiamo il gioco ritrovato e l’Under scatenato, diciamo che per la trasferta ucraina il sacco di buone notizie si è riempito. Roma, non far la stupida quella sera.

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