Corriere dello Sport (R.Maida) – Lassù sta sempre Totti. Nessuno vende quanto lui. Di più: nessun calciatore della Roma vende la metà di lui, a dispetto dei minuti giocati, come ha annunciato il club contando le maglie da gioco vendute nel mese di febbraio. Ma è stata la stessa cosa anche prima, nessuno può rimanere stupito. Questione di merchandising, settore ancora poco sviluppato a Trigoria ma rinvigorito dallo sponsor tecnico: alla fine della scorsa stagione, il totale delle magliette distribuite da Nike per tutti i giocatori della rosa della Roma era più o meno pari alla somma delle magliette di Totti. Numeri assoluti non vengono diffusi ma la percentuale non si discosta dal 50 e 50: metà Totti e metà il resto dei giocatori, per un totale di ricavi da merchandising di 5,5 milioni all’anno. Non tutto il denaro naturalmente deriva dalle divise da gioco ma della torta delle magliette, appunto, circa la metà si deve al capitano. Che ha tenuto per sé i diritti di immagine extra calcio ma ha lasciato come comunemente accade il resto alla Roma.
ESPANSIONE – Considerato ormai una leggenda del calcio, Francesco Totti è un marchio che funziona ancora di più da quando si nota di meno. Non è un paradosso ma un’evidenza psicologica: avvicinandosi la data dell’addio ai campi, tutti gli appassionati si interessano al fenomeno cercando di accaparrarsi il prezioso souvenir di un giocatore-bandiera, oltre che di un campione planetario. Al miglioramento delle vendite ha contribuito il recente sbarco di Totti nel mondo social: attraverso Twitter e Facebook la sua popolarità è aumentata del 15-20%.
COME – Le magliette da gioco di Totti ormai si comprano in tanti modi, con la Cina in grande espansione tra i Paesi “importatori”. Naturalmente il web è il veicolo più comodo per acquistarne ma la rete di distribuzione comprende anche i negozi ufficiali della Roma, alcune catene di articoli sportive e poi, dulcis in fundo, gli store Nike di tutto il mondo: quando si tratta di esporre in vetrina una maglia della Roma, per motivi promozionali sui manichini si trova sempre e solo il «dieci».
GLI ALTRI – Nessuno si offende a Trigoria. Come si fa a entrare in competizione con un mito? Sul podio nella lista di gradimento di febbraio la medaglia d’argento è andata a Radja Nainggolan, idolo dei tifosi della Roma ammirato anche in Indonesia. Su questo incremento, secondo Nike, incide lo straordinario rendimento di inizio 2017 e la simpatia del personaggio. Terzo è invece il capitano in seconda, Daniele De Rossi, che precede il terzo romano della rosa, Alessandro Florenzi, piuttosto richiesto nonostante i due infortuni che lo hanno allontanato dalla squadra a partire da fine ottobre. Curiosa invece la classifica tra El Shaarawy e Dzeko: tira di più il precario italiano, sorprendentemente quinto, del capocannoniere bosniaco della squadra, soltanto sesto in classifica. Fuori dai primi dieci, tra i titolari, sono fuori invece Rüdiger, Fazio, Bruno Peres ed Emerson. Oltre a Szczesny, per il quale però esiste un motivo tecnico: la Nike, per una policy precisa, non vende al pubblico le maglie dei portieri.