La lettera dei laziali: «Noi non ti avremmo trattato così»

Corriere dello Sport (L.Scalia) – Si distinguono. Gli Irriducibili sono abituati a sorprendere, a lasciare il segno. Lealtà e fierezza, non solo dure prese di posizione. Domenica notte, durante la partita tra Lazio e Inter, gli ultras della Curva Nord hanno salutato Francesco Totti con uno striscione. Ieri mattina si è aggiunta una lettera per celebrarne l’addio e tendergli la mano. Ci si saluta così, senza rancore, come avviene nello sport. E’ stato l’avversario di una vita lunghissima sul campo. In fondo il capitano della Roma lascerà un vuoto incolmabile anche tra i tifosi della Lazio. Spesso lo hanno preso a bersaglio contestando la sovraesposizione del personaggio, non tanto del calciatore. Non è mancata, nei passaggi iniziali della lettera, una buona dose di ironia legata “ai rigori”, alle “occasioni perse”, ai “trofei” del Real Madrid. Goliardia contrapposta ai romanisti. La parte conclusiva è decisamente più toccante e vera, coglie nel segno di un addio struggente, la distanza della proprietà americana e di Spalletti dal capitano, anche l’indecifrabile umore di una piazza contraddittoria, pronta a mettersi in fila per non mancare all’ultima partita eppure non proprio sul piede della contestazione.

«Hai raggiunto un traguardo che merita rispetto. Il rispetto che non hai ricevuto né dai tuoi tifosi né dalla tua società e questo, te lo diciamo sinceramente, ci dispiace. Noi non avremmo mai permesso che un giocatore come te venisse trattato così. Non avremmo mai osservato in silenzio quello che ti stanno facendo e che ti hanno fattoOggi nessuno ti difende e noi, ovviamente, non possiamo farlo» scrivono gli Irriducibili che nell’estate del 1994 scesero in piazza e sfilarono in 10 mila per le vie di Roma costringendo Cragnotti a rinunciare alla cessione di Beppe Signori al Parma. E poi, per chiudere, la stretta di mano al rivale di sempre. «Nessun rancore per le magliette e per le battute che ci hai dedicato. Ci stanno e, anzi, ci devono stare. Stiamo a Roma e funziona così. Chissà che epilogo avrà questa storia. Se ci riserverà qualche sorpresa e qualcuno non saprà più per chi tifare. In ogni caso una stretta di mano come si conviene ad un avversario che, dopo tanti anni, lascia il campo, da parte dei suoi “nemici” migliori». Firmato Irriducibili. Perché, in fondo, è giusto così: Totti mancherà anche ai laziali.

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