Juve-Roma, il trionfo dei numeri primi

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Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Guerre stellari. Juventus-Roma è il meglio che il calcio italiano. Miglior attacco contro secondo (Roma 36-Juve 35); miglior difesa contro terza (Juve 14-Roma 16). Ci sono, poi, i numeri invisibili. Meno facili da trovare, ma altrettanto importanti. E questi numeri, pescati da Opta, potrebbero decidere la partita di domani sera.

In porta e in difesa – La Roma ha subito «solo» due gol più della Juve, ma la mole di lavoro dei portieri è stata diversa. Buffon (che ha saltato due partite e mezza) ha subito 78 tiri e fatto 20 parate; Szczesny (1.440 minuti su 1.440) è a 153 tiri e 56 parate. Quasi il triplo. Aggiungendo i numeri di Neto, la Juve arriva a 92 tiri subiti e 24 parate. La Juve è «equilibrata» anche nei gol incassati: 6 nel primo tempo e 8 nella ripresa. Momento più difficile, dal 61′ al 75′: 4 gol presi. La Roma subisce nel secondo tempo il triplo dei gol: 12 contro i 4 del primo. L’ultimo confronto diretto – 24 gennaio 2016 – non fa eccezione: 1-0 per la Juve, con gol di Dybala al 77′. Barzagli è il bianconero con la maggior percentuale di contrasti vinti (91%), il romanista Fazio è al 92%. Gli juventini più fallosi sono gli esterni: Alex Sandro 26 e Dani Alves 15, perciò lontano dalla porta. Il romanista più «fischiato» è Manolas (16, ma in 1.232 minuti). Preoccupano di più i 15 falli di Ruediger in 496 minuti e i 15 di Juan Jesus in 441. Con Pjanic e Dybala ogni punizione da 25 metri può diventare un gol…

A centrocampo – Nainggolan è il cuore del centrocampo romanista: 91 palle recuperate, 92% di contrasti vinti, 21 occasioni create, 21 titi totali e 3 gol. Si è detto spesso che Strootman non è ancora al top, ma le statistiche sono più che positive: 65 palle recuperate, 670 passaggi positivi, 15 occasioni create e 2 gol segnati con soli 7 tiri tentati. Contro ogni luogo comune anche il confronto bianconero tra il «discontinuo» Pjanic e il «solido» Khedira. Il bosniaco ha più palle recuperate (62 a 50), più contrasti vinti (78% a 73%), più lanci positivi (40 a 19), più occasioni create (34 a 15) e più gol segnati (5 a 3). Anche se ha giocato meno minuti (927 a 1.053).

In attacco – Dzeko ha segnato di più (12 a 9), ma Higuain è più preciso sottoporta: l’argentino fattura 35 tiri, di cui 19 nello specchio (54%) e ha una percentuale realizzativa del 26%; il bosniaco , che ha giocato 263 minuti in più, si ferma al 17%. Stravince, però, il confronto nelle occasioni create: 19 a 8. Senza Salah la Roma perde 8 gol, 4 assist, 44 occasioni create e il 26% di percentuale realizzativa. Servirebbe di più, in fatto di finalizzazioni da Perotti. L’argentino è un collante prezioso del gioco d’attacco (31 falli subiti, 27 occasioni create e 287 passaggi positivi) ma ha tirato in porta solo 15 volte e tutti e 5 i suoi gol sono venuti su calcio di rigore. Semplicemente spaventose le cifre di Paolo Dybala, nei 629 minuti che ha potuto giocare: 11 falli subiti, 19 occasioni create, 281 passaggi positivi, 22 tiri (9 nello specchio) e 3 gol. Quanti minuti ha nelle gambe? Tutta la partita o solo uno spezzone? Probabilmente, se lo chiedessero a Spalletti, toglierebbe ad Allegri prima lui che lo spauracchio Pipita.

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