La Gazzetta dello Sport (F.Conticello) – L’apprensione non era rivolta tanto a domani: nei dosaggi di Allegri, il Principino non avrebbe comunque giocato nella gara-scudetto con la Roma. L’apprensione era cresciuta pensando a mercoledì: nella finale di Coppa Italia, Marchisio è designato per guidare la mediana Juve come ai bei tempi. Ieri il centrocampista bianconero non ha preso parte all’allenamento a causa di un affaticamento muscolare alla coscia sinistra e sono subito partiti i cattivi pensieri. Le sue condizioni verranno valutate tra oggi e domani, ma senza particolari patemi: escluso un impiego in campionato, abbondante fiducia per la finale di mercoledì all’Olimpico. Se quella con la Roma di domani fosse una sfida senza ritorno, una di quelle in cui è necessario stringere i denti, Marchisio sarebbe stato perfino rischiato. Ma visto l’impegno capitale tre giorni dopo, allora meglio fare gli accertamenti con calma: la squalifica di Pjanic, a cui si è sommato l’infortunio di Sami Khedira in Champions, carica comunque Marchisio delle vecchie responsabilità di leader. Tra l’altro, ad applaudirlo allo stadio contro la Lazio ci sarà anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
GLI INCASTRI – Nelle ultime settimane sembrava essersi ben indirizzata la crescita felice del Principino. Come ripetuto spesso da Allegri, sono normali gli alti e bassi dopo un crac al ginocchio, ma Marchisio ha recentemente sommato minuti e fiducia. È stato decisivo, ad esempio, per non scivolare nella doppia semifinale di Champions: a Montecarlo aveva sostituito Khedira squalificato, a Torino era entrato dopo il guaio alla coscia del tedesco. In ogni caso, Allegri adesso dovrà pescare spesso dalla panchina in mezzo al campo: alle spalle dei titolari e di Marchisio, si scaldano Sturaro-Lemina-Rincon. Ai primi due, però, sembra essere stato cucito un destino diverso: nelle rotazioni sono stati scelti per fare gli esterni di riserva dietro al Pipita. Uno come vice-Mandzukic, l’altro come vice Cuadrado. Così, è il venezuelano l’indiziato per una maglia dall’inizio nel doppio incrocio all’Olimpico: domani di fronte ai giallorossi, dovrebbe fare coppia con Pjanic, l’ex con licenza di colpire. E poi in Coppa Italia potrebbe essere lui lo scudiero di Marchisio.
VERSO CARDIFF – Il comporsi e lo scomporsi del centrocampo dovrebbe proseguire nei prossimi 20 giorni, i più importanti della storia recente bianconera. Il redde rationem, comunque, sarà il 3 giugno, al Millennium di Cardiff: per quella data lo staff medico farà i salti mortali per rimettere in piedi Khedira, vittima di trauma distrattivo al flessore sinistro. Così si potrà ricomporre la mediana titolare nelle gare più calde di questa stagione. In difesa, invece, più abbondanza, così due colonne della BBC ieri hanno fatto sentire la voce del muro. Ieratico Barzagli: «È l’anno della nostra consacrazione. Buffon merita il Pallone d’oro». Entusiastico Bonucci: «Siamo felici e orgogliosi, ora vogliamo portare a casa tutto».