Inzaghi: “In semifinale non per caso”

Corriere dello Sport (F.Patania) Inzaghi ha studiato in profondità la Roma come e più di quanto prepari ogni partita di campionato, diverse ore trascorse davanti al video e lunghe riunioni con il suo staff cercando la soluzione giusta. La doppia assenza di Radu e Lulic lo ha costretto a valutare in che modo coprire la fascia sinistra senza snaturare la Lazio. Rispetto a due mesi fa la distanza con i giallorossi di Spalletti è aumentata, eppure Simone in queste ore si è sforzato di trasmettere coraggio ai suoi giocatori. «Sappiamo cosa andremo ad affrontare, ho tantissimo rispetto per la Roma, ho rispetto per Spalletti, per il gran gioco che stanno esprimendo, ma ho anche una grandissima fiducia nella Lazio. Vedo il mio gruppo forte, compatto, non siamo per caso arrivati in semifinale, non per caso abbiamo fatto 50 punti».

SOLUZIONI Simone ha stimolato da psicologo i suoi giocatori, tanta fatica andrebbe premiata da un risultato prestigioso. L’impresa è possibile. «Servirà una partita giusta. La Roma è favorita, però ho grandissima fiducia in me stesso, nel mio staff, nei miei giocatori. Lo ripeto. Non siamo per caso arrivati in semifinale. Abbiamo fatto sei-sette mesi eccezionali, ora arriva la semifinale che ci siamo guadagnati sul campo». Il derby di inizio dicembre è un parametro di riferimento. «Quella partita ci ha insegnato tanto, gli errori si pagano, avevamo giocato meglio per 50-60 minuti, poi sono stati commessi errori individuali e siamo stati penalizzati da altri fattori che abbiamo analizzato, ma eravamo riusciti a giocare alla pari con la Roma». Virerà sulla difesa a tre. «Mancano Lulic e Radu, ma abbiamo altri giocatori. Lukaku ha dato garanzie e ha fatto la sua parte quando è stato chiamato in causa. Proveremo, ci sarà un altro allenamento in mattinata ». I dubbi principali riguardano l’assetto della difesa e proprio il brasiliano, protagonista del flop capace di mandare a rete Strootman nel derby del 4 dicembre, potrebbe essere la chiave. Per Inzaghi non sarà condizionato. «Cinque giorni dopo quell’errore Wallace fu riproposto a Marassi e si rivelò uno dei migliori in campo. Ha fatto cose buone da allora anche se nell’ultimo periodo è stato impiegato meno. E’ un ragazzo che si impegna tanto, sempre positivo, sono contento di allenarlo».

SPIRITO – Simone non è convinto che Spalletti insista su Salah. «Penso che la Roma possieda una grandissima rosa, ho visto le ultime quattro partite e per tre volte giocatori come Perotti ed El Shaarawy sono rimasti fuori. Sono forti e allenati molto bene, ma noi non avremo nessuna paura, ci giocheremo il nostro derby a testa alta. La semifinale era un traguardo ambito, siamo una delle quattro in corsa ». Lo spauracchio Nainggolan non deve far trascurare gli altri campioni giallorossi. «Nainggolan sta facendo cose straordinarie, ma Dzeko è il capocannoniere del campionato, poi penso a Perotti. Salah nel derby del 4 dicembre non c’era e hanno trovato la quadratura del cerchio. Soffermarsi sulle qualità di un solo giocatore sarebbe un errore. Ci aspettiamo Nainggolan ma anche Salah o El Sharawy e Perotti. Ci possono essere delle varianti. L’unica cosa che chiedo ai miei giocatori è l’approccio mentale. In una partita del genere sicuramente non può venir meno». Toccherà alle giovani star, per una volta, fare la differenza in una partita top. «Felipe e Keita sono giovani e per noi importantissimi, abbiamo 50 punti grazie a tutti, anche a loro. Per battere la Roma dovremo trovare la partita giusta in tutti e undici gli interpreti». Prepara una Lazio feroce, pronta al combattimento e concreta, perché i giallorossi subiscono pochissimi gol. «La Roma sta facendo un’ottima fase difensiva, hanno cinque difensori, Bruno Peres ed Emerson aiutano i centrali, ma conta soprattutto l’interpretazione della squadra. Si sacrificano e lavorano tutti. Li rispettiamo, ma dico anche che faremo una partita giusta». Spirito e concentrazione dal primo minuto. «Dipenderà dall’approccio, dovremo essere squadra, belli compatti, provando a togliere qualche linea di passaggio alla Roma». Un aiuto potrebbe arrivare dal popolo biancoceleste. «Se penso alla mia prima partita l’anno scorso all’Olimpico con l’Empoli forse non c’erano neppure 10 mila spettatori. Al derby d’inizio dicembre erano in 40 mila, è stato fatto un grande passo in avanti. Li vogliamo vicini, a Pescara e al Castellani ci siamo sentiti una cosa sola con i nostri tifosi. Cercheremo di tirare fuori una grande prestazione per loro».

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