Il vizietto di Eusebio: cambiare troppo e male

Non ce n’era bisogno. A conti fatti, non c’era proprio bisogno di cambiare ancora una volta il modulo di gioco, passando in corsa dal 4-3-3 al 4-2-3-1. Va bene cambiare i giocatori, ma perché cambiare anche lo schema dopo che, non senza fatica, si era trovata una mezza quadratura del cerchio? Con Daniele De Rossi dentro, inevitabilmente la Roma è stata costretta a giocare il 4-2-3-1. E si è persa per strada, perché costretta per l’ennesima volta a recuperare al volo spazio, misure e posizioni. Senza trovarle, però. Se il 4-2-3-1 viene fatto male, si rischia di venir messi in difficoltà sulle corsie laterali. E la seconda rete del Chievo come è nata? Proprio in questo modo. Resta da capire come mai una squadra come la Roma in vantaggio di due reti possa farsi rimontare dal Chievo. I giallorossi non sono una squadra di vertice essendo meno forti di quella precedenti per responsabilità che chiamano in causa anche la società e il suo mercato. Lo riporta Il Messaggero.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti