Il Corriere dello Sport (M. Rossi) – Diciamo la verità: in questo periodo tribolato, tra infortuni ed episodi sfortunati, Matic è stato praticamente mezza squadra. Lo è a maggior ragione adesso, con Cristante obbligato al ruolo di centrale difensivo per coprire l’assenza di Smalling, Lorente e Kumbulla. Schermo, pilastro, roccia. Chiamatelo come volete ma nella sua capacità di murare avversari abbinata alla forza di rianimare un’azione offensiva Matic non ha rivali.
Forse non ha sbagliato a scegliere la Roma, rinnovando anche il contratto che sarebbe scaduto a giugno: aveva l’opzione per prolungarlo fino al 2024 dopo aver raggiunto il 50 per cento delle presenze, l’ha esercitata. Ha deciso di raggiungere Mourinho, elemento determinante per spingerlo a rispondere alle telefonate di Tiago Pinto, ma poi si è legato al club a prescindere: ha anche comprato una casa meravigliosa nel quartiere di Monteverde e ha imparato velocemente l’italiano, proprio con l’idea di integrarsi in fretta nella nuova realtà insieme alla sua famiglia. Mourinho ha già studiato un piano che gli permetta di resistere al logorio dell’ultimo mese: titolare nelle due partite contro il Bayer Leverkusen, in panchina contro Bologna e Salernitana in campionato. E’ una scelta di quando non c’è più scelta.