Hamsik fa 400 nell’Olimpico dove ha alzato già due coppe

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La Gazzetta dello Sport (M. Malfitano)La storia è lì, a portata di mano. Si, perché in prospettiva, Marek Hamsik potrebbe diventare il calciatore del Napoli con il maggior numero di presenze nell’esistenza del club. Un traguardo per volta, però, perché oggi pomeriggio, contro la Roma, toccherà le 400 partite con la maglia azzurra. Un numero consistente, che lo colloca subito dopo le due bandiere napoletane, Beppe Bruscolotti (511) e Antonio Juliano (505). Dunque, considerando i tre anni ancora di contratto e la volontà più volte espressa dallo stesso giocatore di voler concludere la carriera a Napoli, è ipotizzabile che possa superare il primatista Bruscolotti. Un primato, in ogni modo, lo detiene già: è lui il giocatore che vanta il maggior numero di presenze, 56, nelle competizioni europee, mentre è lanciato pure all’inseguimento del record di reti realizzate, che detiene Diego Maradona con 115 gol: lo slovacco è fermo a quota 99, dunque, a 16 lunghezze dall’eguagliare le prodezze dell’ex fuoriclasse argentino.

INDISSOLUBILE – È il legame che lega Hamsik alla città e alla sua gente. Dall’estate 2007, da quando cioè Pier Paolo Marino ebbe l’intuito di prelevarlo dal Brescia, è diventato uno dei pezzi pregiati del Napoli, un giocatore che ha avviato e sta partecipando alla fase più costruttiva del progetto voluto da Aurelio De Laurentiis, dopo il fallimento. Una parte della sua vita, dunque, l’ha dedicata al club napoletano e alla sua crescita, in questi anni ha contribuito alla vittoria di due coppe Italia, di una Supercoppa e al ritorno del Napoli in Europa. Una serie positiva, senz’altro, che l’ha convinto a rinunciare a contratti e offerte più allettanti: è stato richiesto da Milan e Juve, negli ultimi anni, ma dopo qualche esitazione, il centrocampista ha deciso di restare.

TRADIZIONE POSITIVA – Oggi pomeriggio, ritroverà l’Olimpico, lo stadio che porta dentro di sé per due motivi: il gol realizzato alla Juventus, nella finale di coppa Italia nel maggio 2012 che diede il trofeo al Napoli dopo 25 anni dall’ultima volta con Maradona in campo, e la tragica notte dell’altra finale di coppa Italia, nel maggio 2014, vinta battendo la Fiorentina, ma che fu condizionata dal ferimento di Ciro Esposito, il giovane tifoso napoletano deceduto dopo oltre 50 giorni di agonia. Oggi, tuttavia, il Napoli sfiderà la Roma per chiudere definitivamente il discorso legato al secondo posto. Un risultato positivo dovrebbe blindare la qualificazione diretta alla prossima Champions League.

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