Gli errori ai tempi del Var. Donadoni: “Succede solo ai più piccoli”

La Repubblica (M.Pinci)Zenga urla furente, Lopez pure sbuffa mantenendo però un certo aplomb. Curioso è che a farli arrabbiare sia stato lo stesso arbitro. Dai sorrisi dell’incontro milanese degli allenatori con i vertici arbitrali sono passate due settimane esatte, pare una vita: nella domenica nera del Var. La moviola in campo diventa il nemico di mezza serie A. Due rigori generosissimi, due espulsioni eccessive, tre sviste su gol. La novità è che pure al tempo della tecnologia può capitare che una rete irregolare sfugga sia all’arbitro che al Var. Cosa sia successo quando al 15’ di Milan-Lazio Cutrone ha spedito in porta con l’avambraccio il gol del vantaggio milanista, si può solo ricostruirlo: su una punizione dalla trequarti, la prima cosa che cerca il video assistente è il fuorigioco. Il Var Rocchi avrà quindi chiesto al tecnico al suo fianco di trasmettergli sullo schermo le 4 migliori telecamere per verificare la posizione: quella dei 16 metri, della goal line, quella generale. Sfortunatamente, nessuna di queste poteva riprendere il tocco irregolare, evidentissimo dalle telecamere dietro la porta o sul lato opposto, quelle per filmare la bellezza del gesto. Rocchi, forse per la fretta, deve aver dimenticato di guardarle. Inevitabile s’arrabbiasse Inzaghi: «Inammissibile». Rizzoli nel vertice con gli allenatori aveva avvisato: «Dobbiamo decifrare tutti gli episodi che possono esserci all’interno di una revisione».

L’arbitro Mazzoleni non ha nemmeno voluto rivedere gli episodi che hanno acceso i salotti tv dopo Napoli-Bologna. Donadoni se l’è presa facendone una lotta di classe: «Certi rigori li danno solo dall’8° posto in su». In effetti il tocco su Callejon non pare così vigoroso. Ma l’arbitro poteva revisionare quel rigore? Più no che sì, da protocollo: dubbi ne aveva, se era arrivato a farsi prestare l’auricolare dal IV uomo – il suo s’era rotto – pur di chiedere lumi al Var Orsato. Che però deve averlo rassicurato: «Il tocco c’è…». E se il tocco c’è, vale la percezione avuta in campo, più dello “svenimento” successivo di Callejon. Nel dubbio: «Privilegiare la scelta del campo», questa è la linea.

A differenza di Milano e Napoli, a Crotone sono usciti furiosi tutti. «Non capisco come l’arbitro abbia potuto sbagliare se l’ha rivisto, è inspiegabile», sbraitava Walter Zenga: pochi minuti prima Tagliavento, dopo consulto video, aveva negato al suo Crotone un gol al 90’ per fuorigioco: visto solo dal guardalinee. A tradirlo, la valutazione della posizione di due giocatori del Crotone dopo il colpo di testa di Ceccherini. Un errore, lo sanno pure il designatore Rizzoli e il responsabile Var Rosetti. E Tagliavento aveva già fatto arrabbiare il Cagliari, concedendo al Crotone un rigore curioso, su segnalazione del video assistente Damato parecchi istanti dopo l’episodio. E pure un’espulsione decisamente eccessiva di Pisacane. Tagliavento ha premiato l’impressione del campo. A volte sarebbe meglio fidarsi di quell’occhio in più.

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