Florenzi: “La fascia di capitano? E’ una grande sensazione. La indosso dopo i mostri sacri che hanno dato la vita per la Roma, che è la mia seconda famiglia”

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Alessandro Florenzi compie oggi 25 anni.  Il numero 24 giallorosso ha fatto il suo debutto in Serie A nel maggio 2011 sostituendo nientemeno che Francesco Totti: dopo la parentesi a Crotone, nell’estate 2012 è tornato alla Roma imponendosi sin da subito come protagonista e collezionando finora ben 159 presenze arricchite da 21 gol, alcuni dei quali di pregevole qualità. Queste le sue parole a Roma Radio nel giorno del compleanno:

Come stai?
Tutto bene, grazie.

Cosa si prova ad avere 25 anni?
Ancora sono giovane (ride, ndr).

Bilancio di questi anni di carriera? Florenzi a 30 anni come lo immagini?
Sicuramente positivo per il percorso che ho intrapreso in tutti questi anni nella dedizione che ho messo nel lavoro e penso di averlo fatto abbastanza bene. Si può sempre migliorare ed è questo che voglio fare da qui fino a quando giocherò a pallone.

Siete ancora arrabbiati?
Siamo arrabbiati e questa rabbia dovremmo metterla tutta a Udine perché solo così possiamo, non dico rifarci perché una partita come quella può valere una stagione, vincerla è come vincerne 40 di campionato e ti può dare la strada più corta per essere considerata una grande. La strada più lunga invece passa da Udine.

Alessandro e la fascia…
E’ una bella sensazione, sono il terzo o il quarto perché quando c’è Seydou la mette lui, ma davanti a me ci sono due mostri sacri che hanno dato la vita per questa maglia e per questa fascia e speriamo che continuino fino a che ne avranno la forza.

Alessandro e Ilenia…
E’ la mia forza, ci conosciamo da quando siamo bambini, è una cosa importante, faccio quasi fatica a parlare di lei, abbiamo un rapporto che va al di la di tante cose, abbiamo trascorso tante cose insieme, abbiamo superato tanti ostacoli come quello della distanza quando ero a Crotone. Abbiamo condiviso brutte cose e ne siamo usciti sempre insieme e ne usciremo sempre insieme.

Alessandro e il baffo…
C’è il baffo e c’è anche qualcuno dietro al baffo. Il baffo me lo sono tatuato perché volevo sempre averlo con me e perché sennò non mi faceva più rientrare a casa (ride, ndr). E’ un padre fantastico ma dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna quindi ci metto anche mia mamma. Loro hanno fatto di me quello che sono adesso.

Alessandro e la Nazionale…
E’ sicuramente una cosa importante perché oltre a difendere i colori di Roma che in Italia sono difficili da difendere, dobbiamo difendere anche quelli dell’Italia in un momento così difficile per la nazione. Dobbiamo onorarla fino in fondo, ci saranno due amichevoli ora e poi ci sarà l’Europeo da giocare con tutte le forze.

Alessandro e la Roma…
La Roma è una seconda casa perché si viene tutti i giorni qui e si trova una famiglia, dai ragazzi che sono dentro, agli steward ad Antonio che ci prepara il caffè, quindi è la mia seconda famiglia, sto benissimo qui e speriamo di continuare negli anni questo rapporto.

Alessandro e il ruolo…
Ormai c’ho fatto il callo anzi ora me ne stanno facendo di meno di domande perché hanno capito che il ruolo mi importa poco perché sono un giocatore che riesce a dare il suo contributo in qualunque ruolo mi abbiano fatto fare fino ad ora. Spero solo che con l’allenamento riuscirò a rivedere le mie lacune e a migliorare i miei punti forti in questi ruoli che faccio.

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