
Summit a Boston tra Pallotta e Monchi, con il ds spagnolo che ha dovuto spiegare il motivo del brutto andamento giallorosso. Davanti al presidente, testimoni i dirigenti Calvo e Fienga. Monchi – scrive Il Messaggero – prova a resistere sul tema più delicato di questo suo viaggio negli States: la conferma di Di Francesco. La proprietà Usa punta forte sull’esonero, con Paulo Sousa erede designato (e sponsorizzato da Baldini). La valutazione di Jim, ribadita ai suoi interlocutori, si basa sui risultati scadenti che di conseguenza, dipendendo anche dagli infortuni in serie, indicano come principale responsabile l’allenatore (insieme al suo staff). La fiducia, se proprio bisogna chiamarla così, rimane a tempo. Sul fronte mercato invece, di sicuro il presidente non garantirà alcun extra budget a Monchi. Il ds vuole, però, ottenere il via libera per i 3 rinforzi che ritiene necessari: difensore centrale, regista dinamico e punta multiuso. L’unica formula possibile (e accettata dalla proprietà Usa) è la formula del prestito con diritto di riscatto. Individuati, al momento, due dei tre possibilie acquisti: Sanogo dello Young Boys e Batshuayi del Chelsea e in prestito attualmente al Valencia.
