Esordio in arancione. Tanti errori e sfortuna: a Firenze il primo ko

Fiorentina - Roma-ilicic florenzi perotti

La Repubblica (F.Ferrazza) – Effetto visivo psichedelico, in campo, non nel risultato, che resta inchiodato sullo zero a zero fino a sette minuti dalla fine. Poi è la Fiorentina con un tiro di Badelj a vincere la partita (1-0). La Roma, per la prima volta con la terza divisa, quella arancione che dà l’effetto di un pugno nell’occhio, non riesce a strappare alla Fiorentina né i tre punti, e nemmeno uno – il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto – nonostante il sostegno incessante dei più di tremila sostenitori giallorossi presenti nel settore ospiti del Franchi. E arriva per De Rossi e compagni la prima sconfitta stagionale. Spalletti prova la carta Totti, alla mezzora della ripresa, ma stavolta le magie del numero dieci non bastano per ribaltare il risultato. E resta l’amarezza per una serata che avrebbe potuto far guadagnare punti sulla Juventus, sconfitta contro l’Inter. Occasione sprecata, con la Roma che lamenta come il gol della Fiorentina fosse in fuorigioco e che su Dzeko c’era un rigore a inizio gara, ma poco sposta, visto che alla fine è la squadra viola a festeggiare. Dopo l’incolore esordio in Europa League, la squadra di Spalletti prova a invertire la tendenza stagionale, cercando la prima vittoria in trasferta, ma i tentativi sono vani e la serata si muove tra alti e bassi – tra sfortuna ed episodi arbitrali da rivedere – senza che riesca ad arrivare il tanto atteso gol.

Era stato Florenzi, prima della partita, a rivelare la strategia motivazionale di Spalletti. «Ci ha trasmesso la sua cattiveria, dopo la conferenza. Il mister è molto attivo nel tenerci sempre sulla corda e ha portato la sua voglia di vincere». Che, però, ieri sera non è bastata. In tribuna presente Pallotta, arrivato a Firenze il giorno prima della partita e pronto a lasciare l’Italia con la promessa di tornarci nel periodo natalizio. Prima della sfida con la Fiorentina, è Baldissoni ad auspicare che la Roma si tolga di dosso in fretta i postumi della sconfitta nei preliminari di Champions, contro il Porto, peccato originale che rischia altrimenti di compromettere l’intera stagione. «L’eliminazione è stata una sconfitta più ampia – le parole del diggì giallorosso – ma andiamo avanti. Nella capitale c’è un clima un po’ elettrico, ma, come dice il mister, questo deve darci una carica in più». Sulla questione Totti, poi. «Non entriamo in questo dibattito. Tra lui e Spalletti c’è sintonia totale e non è il momento di parlare di contratto. L’allenatore ha il diritto di motivare tutti». Ora la squadra dovrà preparare subito la gara infrasettimanale di campionato, contro il Crotone, di dopodomani. Nessuna pausa, ma cammino in apnea, sperando che recuperi Vermaelen per avere più scelte in difesa. Domenica prossima, poi, la trasferta contro il Torino, prima dell’esordio casalingo in Europa League. Calendario asfissiante, in pratica, senza possibilità di riposo.

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