Pagine Romaniste (L. Meriggioli) – Il mito dell’araba fenice affonda le sue radici nell’antichità, a partire dai culti degli egizi, quando i popoli avevano la necessità di aggrapparsi ad alcuni miti per trovare le energie necessarie per reagire alle avversità della storia. E mai come in questo momento il Faraone Stephan El Shaarawy ha dimostrato di poter risorgere e rispondere in maniera positiva alle avversità. Prima il gol al cardiopalma contro il Lecce, poi la rete con l’Italia che ha siglato il 5-2 contro la Macedonia.

Spazzato via il tabù della Nazionale

El Shaarawy è tornato tra i convocati della nazionale italiana a distanza di due anni e mezzo dall’ultima chiamata, che era arrivata in occasione delle gare con Bulgaria e Lituania nel marzo 2021. Con la rete in maglia Azzurra messa a segno contro i macedoni, l’esterno giallorosso ha interrotto un digiuno di gol in Nazionale che durava da 8 anni. L’ultimo giocatore della Roma ad andare in gol all’Olimpico in una partita dell’Italia era stato Florenzi il 13 ottobre del 2015, quando siglò la rete del momentaneo pareggio contro la Norvegia. A fine partita non è mancato il pensiero per la sua gente: “Ritornare al gol in Nazionale all’Olimpico sotto la Sud è stata un’emozione unica”. L’azzurro non potrà che regalargli un ulteriore dose di fiducia.

La storia d’amore con la Roma

La storia d’amore tra Stephan El Shaarawy e la Roma iniziò 7 anni fa, quando il 25 gennaio 2016 lasciò il Milan per trasferirsi nella Capitale. Nel 2019 si separò dalla Roma per andare in Cina e iniziare la sua avventura con lo Shanghai Shenhua, una parentesi durata pochissimo. Infatti nel 2021 il Farone fece ritorno in maglia giallorossa. Nel dizionario del classe ’92 la Roma e la parola rinascita sono sempre andate di pari passo, come dichiarato più volte da lui in alcune interviste: “Per me la Roma è una sorta di rinascita, non venivo da un periodo facilissimo con l’esperienza al Monaco. Mi hanno accolto come una grande famiglia, feci gol all’esordio e fui accolto da un affetto incredibile, che ho sentito anche quando me ne sono andato”.

Lacrime di rivalsa

Le lacrime di El Shaarawy al termine di Roma-Lecce raccontano a pieno tutto quello che il Faraone aveva vissuto in quelle settimane. Una rete al sapore di rivalsa. Una gioia incontenibile. Di Stephan certo, ma anche dei tifosi, che lo hanno sempre difeso e sostenuto in quelle giornate scandite dalle false voci riguardanti il calcioscommesse. Un appoggio ricevuto dalla lettura delle formazioni sino a quell’urlo liberatorio al 94′, intriso di romanismo. Perchè chi è un professionista esemplare come lui riceverà sempre il sostegno che merita. Mai una parola fuori posto, anche quando le scelte tecniche non sembrano essere dalla sua, ma soprattutto sempre pronto nel momento del bisogno. Perchè quando c’è da rispondere presente Stephan non è mai assente all’appello. E ora è il momento di ripartire con l’Udinese.