Ecco El Shaarawy. La grinta del Ninja: “Battiamo la Juve”

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La Repubblica (F.Ferrazza) – La stretta finale del mercato romanista si apre con l’arrivo di El Shaarawy. Un prestito oneroso di due milioni da versare al Milan proprietario del cartellino, anche se il ragazzo arriva dopo sei mesi al Monaco. Non sembra sia previsto l’obbligo del riscatto, ma solamente il diritto, già fissato intorno ai 13 milioni. E quindi, mentre addetti ai lavori e tifosi ormai da settimane invocano lo sbarco di un terzino e un centrale difensivo, Sabatini fa finta di non ascoltare. A meno di colpi di scena, infatti, il primo rinforzo da regalare a Spalletti sarà proprio l’attaccante in cerca di riscatto del Milan, esterno che andrebbe a coprire il posto lasciato libero da Iturbe. E Perotti? «Domenica gioca con noi» giura Preziosi, con l’intera operazione in stand by.

In attesa di capire le prossime mosse del mercato giallorosso, Spalletti prepara la sfida di domani contro la Juve, la prima trasferta di questa sua seconda avventura romanista. «A Torino possiamo solo vincere» la provocazione di Nainggolan. Che poi spiega il concetto. «La Juve è abituata a vincere, lo ha sempre fatto in questi anni – dice il centrocampista a Sky – anche noi siamo stati costruiti per raggiungere successi, ma non siamo abituati e ci è mancata continuità. Fisicamente stiamo bene, forse ci manca qualcosa mentalmente: andiamo in vantaggio, poi ci recuperano come successo col Verona. Le gambe girano e improvvisamente vanno a vuoto». Un problema più di testa, quindi, che a un certo punto sembra paralizzare i giocatori. «Vogliamo fare il colpo e avvicinarci un po’ di più». La nuova posizione in campo sembra stimolare il Ninja. «Mi piace quel ruolo da trequartista perché posso inserirmi ancora di più e poi devo pressare l’avversario sulla metà campo loro in modo veloce. Ci ho giocato una sola volta, ma è chiaro lo stile di gioco che vuole il mister. Per ora stiamo lavorando poi molto sulla fase difensiva. Dzeko? È sereno, lavora tanto e noi cercheremo di metterlo nelle condizioni migliori per segnare».

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