È una Roma camaleonte

Ha usato due maglie, passando dal rosso con i fulmini al blu-vintage che ha stregato tutti, e a Bologna sfoggerà quella bianca. In campo sono già andati venti calciatori diversi. Sempre con lo stesso modulo, ma accorgimenti tattici l’hanno resa ogni volta diversa dalla versione precedente. E allora l’abusata metafora della «squadra-camaleonte» è davvero perfetta per questa Roma. Altro che dogmatico, Fonseca si sta dimostrando un allenatore capace di modellare un’idea di calcio, seppur chiara e ben strutturata, a seconda delle esigenze. Sia del suo gruppo, sia rispetto all’avversario. Dalla Roma a trazione totalmente anteriore vista al debutto col Genoa, con i terzini altissimi e, di conseguenza, tanti spazi dietro, a quella fin troppo accorta nel derby, fino alla difesa «tre e mezzo» sperimentata dal portoghese contro Sassuolo e Istanbul Basaksehir che ha portato due vittorie, otto gol segnati e il primo «clean sheet» della stagione con i turchi. Ma anche nelle ultime due occasioni è cambiato qualcosa: se contro la squadra di De Zerbi è stato Florenzi a rimanere più bloccato a destra, giovedì scorso toccava a Kolarov limitare le avanzate, mentre Spinazzola si alzava addirittura oltre i centrocampisti formando una linea offensiva di quattro uomini con Zaniolo, Pastore, Dzeko e Kluivert. Lo riporta Il Tempo.

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