E all’uscita, un sorriso grande così. Edin Dzeko abbraccia Paulo Fonseca, che lo ha appena richiamato in panchina. Il 9 della Roma ascolta, orgoglioso, il coro dell’Olimpico tutto per lui. Standing ovation. Se la gode, gli piace, lo riempie di buoni sentimenti. La gente lo apprezza, anche se da lui pretende sempre di più e tante volte glielo fa capire. È poco cattivo (citando Spalletti), forse sarà anche vero, ma Edin ormai interpreta il ruolo in maniera un po’ diversa, da centravanti moderno. Totti era trequartista ed è diventato un attaccante centrale, Dzeko si è incamminato in un percorso contrario, faceva il bomber e adesso ama agitarsi alle spalle degli attaccanti. Peccato che la Roma non abbia esterni dal gol facile e certe volte questo meccanismo si inceppa e la squadra fatica: non segna Dzeko e non segna nessuno, ed è un problema. Ieri però il bosniaco è andato a segno, con la rete numero 102 in maglia romanista: sale al sesto posto della classifica marcatori all-time della Roma, appaiando Montella e puntando a Manfredini, quinto a 104. Lo scrive Il Messaggero.
