Corriere della Sera (G. Piacentini) – Al termine del derby perso, Josè Mourinho nel descrivere le condizioni di Dybala ha detto che “Paulo ha avuto il solito problema”, cioè un affaticamento al flessore della coscia sinistra. Ieri l’argentino è stato visitato dallo staff medico della Roma ma una risposta più certa riguardo ai tempi di recupero e all’entità del problema ci sarà solo nelle prossime ore, quando si sottoporrà ad esami strumentali più approfonditi. Non ci sarebbe grande preoccupazione, ma prima degli esami è impossibile fare previsioni, soprattutto per un calciatore come Dybala, che ha uno storico di infortuni ripetuti nel tempo.
Se anche non ci fossero lesioni, la “Joya” difficilmente sarà in campo domenica sera al Meazza: quella col Milan, quindi, sarà la gara numero 102 in cui rimarrà a guardare da quando, giovanissimo, ha messo piede in Italia. In totale sono 26 gli infortuni subiti dalla stagione 2012-13 (la prima col Palermo e l’unica senza alcun problema fisico), così suddivisi: 3 nei 3 anni in rosanero, 13 (più il Covid) nei 7 anni alla Juventus e 10 finora in giallorosso. I giorni totali in cui è stato fuori sono 626 (73 al Palermo, 425 alla Juventus e 128 alla Roma) mentre le gare saltate, come detto, sono state 101: 13 a Palermo, 63 con la Juventus e 25 con la Roma.
In un anno e mezzo, in pratica, Mourinho non lo ha avuto a disposizione nel 30 per cento dei match. Un problema non da poco, visto che dopo il derby (ma anche in passato) il tecnico portoghese ha dichiarato che “senza Paulo per noi cambia la partita, senza di lui c’è meno qualità e connessione di gioco”. Tanti tifosi, poi, nelle radio e sui social hanno cominciato a chiedersi se valga davvero la pena affidarsi completamente ad un calciatore che in carriera ha sempre avuto problemi fisici. “Forse sarebbe meglio avere un giocatore un po’ meno forte ma che sia in grado di giocare sempre”, una delle osservazioni rimbalzate nell’etere.