Pagine Romaniste (A. Leopardi) – La scelta è stata fatta, almeno nelle intenzioni: avanti tutta con Gasperini. Che, dal canto suo, ha dato un bell’assist, quando nella giornata di ieri ha comunicato la volontà di lasciare l’Atalanta. I dubbi però, se sentiamo le parole passate di Ranieri, restano. “Non sarà Gasperini l’allenatore della Roma”. Con una frase che, però, rimette tutto in discussione: “Gli allenatori sono bugiardi”. Premesso questo, sarà l’ex Atalanta il prossimo allenatore della Roma? Tra dubbi e certezze la scelta del Gasp divide. E non poco.

Quando si parla del tecnico di Grugliasco, si fa riferimento ad un allenatore che negli ultimi anni ha espresso la sua migliore versione. L’Atalanta non era una big: lo è diventata anche grazie a lui. Una vera e propria scalata che ha richiesto pazienza, quindi tempo. E che ha visto l’apice la sera di Dublino, quando ha conquistato l’Europa League. Nella valorizzazione dei giocatori è quindi un maestro – Papu Gomez, Lookman, Retegui, Mancini, Cristante e chi più ne ha, più ne metta.

Altro aspetto fondamentale: Gasp vuole vincere – come tutti del resto. E, considerando la carta d’identità, non ha tantissimo tempo per provare a conquistare qualcosa in più del piazzamento Champions. Le motivazioni, quindi, sono molto alte per chi vuole raccogliere i successi mancati.

A questi pro, si contrappongono diversi dubbi. Il non amore da parte della tifoseria è un di più che esula dall’aspetto tecnico ma non un dettaglio, in quanto i tifosi sono il cuore della squadra e, più volte, hanno espresso il loro disappunto: Gasperini non è il benvenuto. Un elemento fondamentale è quindi rappresentato dal tempo, che a Roma non c’è. Serve, in definitiva, essere competitivo subito.

Gasperini, inoltre, se togliamo la parentesi interista dove non ha racimolato neanche un successo, non ha mai allenato una big. Era però un altro allenatore rispetto a oggi. Non aver mai avuto a che fare con certe pressioni e certe piazze, può essere un malus per chi, già in partenza, è chiamato a un Everest da scalare.

Infine, ma non meno importante, il discorso tecnico. Quanto la rosa attuale è adatta al suo gioco? Si intravede una parziale rivoluzione, se non totale. Con diversi punti interrogativi: Dybala resterà? E Pellegrini? Non un dettaglio se consideriamo che la Joya e il numero 7 sono infortunati e quindi difficilmente vendibili. Domande, queste, a cui bisognerà rispondere.

La garanzia di Ranieri è sicuramente un fattore per chi ha preso Juric proprio in quanto “allievo” del Gasp. Fallendo, Friedkin vuole puntare direttamente al maestro che, però, deve essere pronto a superare l’esame di maturità finale.