DiFra 3.0. Riscrivere la sua storia con la Roma

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Oggi è cominciata una settimana diversa. Una di quelle speciali, che ti restano dentro, anche se in passato ne hai già vissute eccome. Questa, però, non può che essere davvero diversa. Per la maturità dell’uomo, per l’importanza della posta e perché quelle che hai vissuto prima ti hanno dato sempre sensazioni diverse. Già, perché oggi è iniziata la settimana che porterà Eusebio Di Francesco a vivere il suo primo derby da allenatore, dopo quelli già disputati da giocatore (dal 1997 al 2001) o vissuti da team manager (2005-06). Derby molto diversi tra di loro.

L’ABISSO – Complessivamente il bilancio di Di Francesco giocatore contro la Lazio è deficitario: 4 vittorie, due pari e dieci sconfitte nelle sfide vissute con Piacenza, Roma, Ancona e Perugia. Stringendo però il cerchio e circoscrivendolo alle sfide vissute in giallorosso il bilancio si riequilibra un po’, ma è pur sempre negativo, con due vittorie, un pareggio e 4 sconfitte (e tre li salta). Bilancio su cui pesa ovviamente la stagione 1997-98, quella dei 4 derby persi nella prima era zemaniana, i due di campionato e i due dei quarti di finale della Coppa Italia. «Non ho un ricordo positivo di quei derby, ma quelle sconfitte ci fecero crescere a livello caratteriale – ha detto in passato il tecnico giallorosso – Alcune furono meritate, altre casuali. Ricordo che fummo anche contestati e qualche giocatore fu costretto a lasciare lo stadio sotto scorta. Dei quattro quello che mi bruciò di più fu il ritorno di Coppa Italia, che non giocai perché squalificato. Ci stavamo sbilanciando a caccia della vittoria, perdemmo immeritatamente in pieno recupero». L’anno dopo la Roma si tolse alcune soddisfazioni ed anche Eusebio, che segnò il suo unico gol alla Lazio nella storica rimonta del 29 novembre 1998: Roma sotto 3-1 e in dieci per l’espulsione di Petruzzi, lo spettro del quinto derby perso di seguito e il 3-2 di DiFra che fa da preludio al 3-3 finale di Totti. «Quello è sicuramente il ricordo più bello che mi porto dietro nella mia storia personale con i derby», ha detto ad inizio stagione Eusebio.

L’APOTEOSI – E poi ci sono i derby vissuti da team manager, ovviamente meno coinvolgenti e passionali. Fino ad un certo punto, però, perché il 2-0 del 26 febbraio 2006 (gol di Taddei e Aquilani) sancì l’undicesima vittoria consecutiva della Roma di Spalletti, con tutta la squadra ad esultare sotto la curva Sud. Compreso ovviamente Di Francesco e compreso un Francesco Totti in stampelle per la rottura del perone sinistro. Ecco, magari Di Francesco per sabato prossimo sogna anche un’esultanza finale così. Del resto, il suo derby 3.0. è già iniziato da un po’. «Sarà un gran bella partita, una sfida che va ovviamente oltre la classifica e che noi giocheremo per portare a casa i tre punti». Con i due derby vissuti da team manager il bilancio complessivo ora dice 3 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte. Questa è l’occasione giusta per pareggiare subito i conti.

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