Di Francesco: “Continuiamo a sbagliare… Schick si rifarà”

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Era il suo esame da grande, probabilmente la partita più importante della carriera. Almeno finora, almeno fino a ieri sera. Alla fine Eusebio Di Francesco l’ha persa e con questa sconfitta va ad aumentare il numero già cospicuo di sconfitte personali da allenatore contro la Juventus (7 su 9, poi una vittoria e un pareggio). Dall’Allianz Stadium se ne va via però con un bel carico di amarezza, ma anche con la certezza di aver messo paura alla Juventus. «Questa sconfitta non ci deve ridimensionare, ma ci deve dare consapevolezza – dice alla fine –. I ragazzi devono capire che abbiamo la capacità di giocarcela anche con una squadra come la Juventus, che qui ha concesso poco a tutti. L’Inter ha fatto mezzo tiro in porta, noi siamo stati quelli che hanno avuto le occasioni più nitide. Ma siamo mancati nella prima fase, nelle pressioni eravamo in ritardo, forse anche per merito della Juventus che in quella fase aveva più cattiveria di noi. Poi siamo cresciuti, ma restiamo poco cinici e cattivi. Di certo dobbiamo migliorare questo maledetto attacco alla porta. Ma fisicamente ci siamo, abbiamo dominato gli ultimi venti minuti. E il fatto di aver messo in difficoltà la Juventus fino alla fine ci deve dare forza e consapevolezza».

MALEDETTI ANGOLI – E proprio come con il Torino in Coppa Italia, anche ieri la sconfitta della Roma è maturata su calcio d’angolo. «Abbiamo sbagliato ancora allo stesso modo, nonostante il lavoro effettuato – continua Di Francesco –. Diciamo che i nostri due centrali sono stati un po’ ingenui, leggerini nelle letture e nelle marcature. Il buco centrale? Doveva esserci un centrocampista o Florenzi». Già i centrocampisti, soprattutto le due mezzali, Nainggolan e Strootman. Sono loro, ad esempio, che dovevano occuparsi un po’ di più di Pjanic. «È vero, toccava a una delle due mezzali, mentre spesso ci è dovuto andare De Rossi a dare pressione. Ma in quei casi è meglio non andare, perché poi si creano dei buchi. Strootman e Nainggolan, poi, devono anche abituarsi ad andare più dentro, come inserimenti».

PUNTE A VUOTO – Che poi, il rammarico vero è un po’ per la traversa di Florenzi, ma soprattutto per il gol che si è divorato Schick in pieno recupero. «Non glielo farò rivedere, adesso abbiamo bisogno solo di messaggi positivi. Segnerà il prossimo, ne sono sicuro». Un po’ meno sicuro, almeno per ora, è stabilire quando tornerà al gol Edin Dzeko, una sola rete nelle ultime 14 partite, tra campionato e Champions. «Devo valutare se ha bisogno di riposo o meno, ma sono contento della sua disponibilità. Ovvio, in alcune situazioni l’aspetto psicologico è importante per un attaccante che non fa gol. Sto cercando di riportarlo al suo livello, nel suo Dna ci sono tanti gol». Chiusura con gli scontri diretti, la Roma ha perso con tutte le prime tre: «Devo far capire alla squadra che serve maggiore consapevolezza. Ma non usciamo ridimensionati. Abbiamo dimostrato di avere la capacità e la forza di giocare contro la Juve».

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti