Il Messaggero (A. Angeloni) – Paulo Dybala è tornato; Romelu Lukaku si è preso una piccola, quasi impercettibile pausa; Andrea Belotti è sparito e Sardar Azmoun, per Mourinho, ora è un calciatore fantastico. Tutti insieme a mille, mai. Minimo due alla volta, ora anche tre. L’attacco della Roma fin qui è andato sull’altalena. E nonostante certe pause, i gol segnati di squadra sono 27, solo l’Inter, con 33, ha saputo fare meglio. In principio fu Belotti, che a inizio campionato ha sorretto il reparto per le assenze dei suoi compagni.

E il rendimento? Lukaku è partito a mille, ma nelle ultime tre partite in campionato non è andato in gol, cosa che non gli era mai successa. A parte il Milan (18 minuti), quando ha indossato per la prima volta la maglia giallorossa ed Empoli (83’), Mourinho in campionato lo ha mandato in campo sempre per novanta minuti. Se poi aggiungiamo le partite che ha giocato in Nazionale (più tutte quelle di Coppa), è normale che il belga paghi un po’ di stanchezza. Ma se si ferma lui, la Roma ha l’attaccante di scorta, ovvero quel Dybala trascinatore lo scorso anno ma che solo a sprazzi abbiamo visto in questo campionato. La Joya con le ultime due reti e prestazioni alla sua altezza ha dimostrato di essere tornato quello vero.

Strano ciò che è accaduto a Belotti, che Mou spesso aveva esaltato per le sue capacità di fare squadra, di subentrare sempre col piglio giusto. Nell’ultimo mese, il tecnico gli ha preferito Azmoun e quando l’iraniano non era a disposizione (in Europa League), ha regalato al Gallo solo l’ultimo spezzone. Contro Lazio, Udinese e Sassuolo non ha mai messo piede in campo e con il Servette solo 9, impalpabili, minuti finali. Il suo futuro è in bilico, e se continua a non giocare, non è escluso che possa partire a gennaio, essendo ormai alle viste il rientro di Abraham. Mou ha sempre scelto Azmoun come sua alternativa. Sardar era considerato il vice Dybala, ora è il primo cambio per tutti gli offensivi.