Corriere dello Sport (G. Burreddu) – Thiago Motta e Mou, l’allievo e il maestro, il guru contemporaneo e il grande saggio. Uomini in parallelo. Intreccio di panchine. Tanto che il dubbio viene: Thiago alla Roma al posto di Mou? Lui sifa un sorriso, e dice: “Ho grande rispetto per lui, la Roma ha un grande allenatore e spero che continui per tanto tempo perché la Roma e lui stanno bene insieme. lo penso al Bologna”.

Succede tutto ai margini del premio Andrea Fortunato, al Coni. A Motta il riconoscimento “Lo Sport è Vita”. È il tecnico del Bologna l’allenatore del momento, quello che sta portando i rossoblù in alto. Tiene banco, ancora, anche la polemica dopo la partita di Lecce. Motta assicura: “Io non penso di avere un rapporto complicato con gli arbitri”. La notizia del deferimento per il tecnico del Bologna dopo l’inchiesta aperta dalla procura della Figc è però sempre più forte.

Con tutta probabilità sarà l’avvocato Mattia Grassani a difendere il tecnico, che adesso rischia una squalifica probabilmente da scontare, qualora venisse decisa e dati i tempi della giustizia, dopo le sfide con Salernitana, Roma e Atalanta e quindi all’inizio del nuovo anno. Motta ha poi precisato che “Io ho parlato dopo aver visto i fatti, era un mio commento e una mia opinione”. Non è dunque ancora finita la vicenda post-Lecce, le dichiarazioni che hanno coinvolto il Var, in particolare Luigi Nasca, potrebbero avere delle ripercussioni. “Ho già detto quello che dovevo basandomi sui fatti in campo”. E ancora: “Ho detto che certi arbitraggi devono essere d’esempio, penso a quei giovani che ci hanno arbitrato col Torino”.