Daniele De Rossi, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Europa League contro il Brighton in programma per domani alle ore 18:45 presso lo stadio Olimpico. Queste le sue parole, accompagnato da Gianluca Mancini (qui le dichiarazioni del difensore):

Cosa pensi del Brighton? Le difficoltà? Il feeling con De Zerbi?

Io ho un grande rapporto con Roberto (De Zerbi, ndr). Sin da quando ero calciatore, dopo le partite dopo la gara parlavamo e esprimevo l’ammirazione. Ho detto che amo il suo lavoro, lo sviluppo del gioco che ha creato. Il suo credo nel calcio è fantastico, ha anche dei fantastici calciatori. Hanno comprato dei giocatori giovani e bravi. Sarà una gara complicata.

50esimo sold out dell’era Friedkin. In settimana due calciatori hanno detto: “non vedo l’ora”. Può rappresentare l’arma in più?

Siamo noi che dobbiamo cercare di regalare una notte felice. L’unione delle due cose è importante. Per qualunque giocatore è bello, ma anche loro sono abituati con la cornice di pubblico in Premier League.

Che partita si immagina? Quel nono posto quanto può valere? 3 o 4 in difesa?

Difficile fare il paragone, a che posizione di classifica si incastrerebbero. È un club che non ha una storia, Potter è stato bravo inizialmente e ora De Zerbi sta creando un marchio. Non si sa però la posizione nel nostro campionato. Una storia simile può averla il Bologna. De Zerbi ad esempio al Sassuolo ha fatto molto bene, è una cosa simile. Ripetibile con una società che può investire e con delle idee fantastiche. 3 o 4? Non te lo dico (ride, ndr).

L’ultima volta parlando di Paredes hai detto che è istintivo. Domani la Roma deve essere più istintiva o riflessiva?

Mi permetto di dirti che fai la distinzione con fase offensiva o difensiva. Si può essere molto riflessivi cercando di portare la squadra avversaria a difendersi e viceversa. La Roma è una grande squadra, che rispetta l’avversario, ma siamo la Roma. Dobbiamo sapere che il Brighton mette sotto squadre come Manchester City, Arsenal, United oppure prende imbarcate come con il Luton. Potrebbe capitare che loro escano dal pressing, che ci schiaccino.

La questione del ranking è un motivo extra per vincere?

Noi giochiamo le nostre partite per vincere, per passare il turno. Possiamo vedere con occhi diversi le vittorie delle altre italiane. Poi bisognerà arrivare quarti o quinti. Noi la vediamo come una storiella: se faremo i bravi avremo la sorpresa. Se vince una italiana in Europa per noi è come trovare un vantaggio.

Sono 50 giorni dalla sua gestione. Si aspettava qualcosa di più o di meno?

Mi aspettavo 3 punti in più con l’Inter (ride, ndr), sarebbe stato perfetto. No, sono soddisfatto e tanto consapevole che non abbiamo fatto nulla. Conosco bene la città e so che fuori potrebbe cambiare idea in poco tempo. Sto cercando di tenere i giocatori lontani da giornali e radio. Sono felice del rapporto che si è creato. Lui (Mancini, ndr) ha detto che stiamo capendo, io oggi riguardavo l’allenamento e loro ci stanno anche credendo. Non che io crei cose brillanti. Loro credono veramente, oltre che ai punti. Diciamo che per ora c’è stato tutto, ma non c’è stato ancora niente perché mancano due mesi di fuoco.

Karsdorp va in panchina? A sinistra c’è alternanza: va in base a cosa?

Karsdorp vediamo oggi come si sentirà. Ha alternato i giorni. Riguardo i due terzini sinistri, è una cosa strana che impazzisco per questi due. Sono due giocatori di altissimo livello, ma anche molto diversi. A volte per caratteristiche, a volte per l’avversario, a volte per turnover li scelgo. Posso contare al 100% su entrambi.

Bove è stato utilizzato un po’ meno. Hai immaginato un ruolo diverso per lui? Ad esempio sulla fascia…

Prima di Monza leggevo che con Mourinho ha in media 61′ giocati e con me 59′. Ha iniziato di meno che con il mister. La prima partita con me è stato il migliore in campo. Ha dei giocatori accanto che stanno facendo bene come Cristante, Pellegrini e Paredes. Non lo vedo esterno. Nel futuro può diventare un mediano, ci stiamo lavorando sulle letture e ha una capacità di corsa che copre tanto campo. Ha dei piedi buoni, molto di più di quanto pensi l’opinione pubblica. Ma deve capire quando fare 1-2 tocchi. È un percorso. Come essere umano è il ragazzo da far sposare alle proprie figlie. Si sta comportando bene quando vinciamo. Non potrei essere più felice di lui. Ci sta che sia la prima riserva a centrocampo nella Roma, non deve vergognarsi. Nel percorso di miglioramento c’è questo bisogno di vedere alcune cose, ma non è che ci sia da fare chissà quale salto in avanti. Quando entra dà sempre il fritto. Con il Feyenoord è partito titolare e ha giocato benissimo.

Il Brighton non è abituato a giocare queste partite. Quanto pesa il fattore esperienza? Si è assottigliata la differenza?

L’Italia si sta rilanciando. La Premier è irraggiungibile per incassi, ma si sta avvicinando la nazione. Per chi non ha grande esperienza può esserci un contraccolpo ma ti aggrappi alla struttura di squadra dove devi muoverti, dove è il tuo compagno. Quella mancanza di esperienza la colmeranno con la conoscenza. Noi dovremo fare meglio di loro, mettere più conoscenza e più esperienza, perché abbiamo anche dei giocatori forti. Troveremo giocatori che saranno emozionati, ma sanno dove sono i propri compagni, sanno ciò che fanno. Sarà una partita difficile.

Ci pensa mai che il destino è incrociato con la Champions?

Ho fatto una battuta prima del Torino. L’ultima partita in campo c’ero io e mi sembra siano passati 20 anni. È inaccettabile che non ci sia la Roma. In virtù anche del fatto che a livello societario siamo messi meglio. Sia per investimenti, sia per ingaggi. La Roma deve essere lì. In Champions fa le annate che ha sempre fatto. Una volta non siamo arrivati troppo lontani dalla finale. Questi giocatori possono giocare in Champions e il valore dei giocatori non può andare sotto al quarto posto.