Trigoria, la conferenza stampa di Andreazzoli: “Del derby parlerò a fine campionato. Difesa a 4? Sì, ora abbiamo le idee più chiare”

conferenza stampa Andreazzoli PRLa Roma è in finale di Coppa Italia. Grazie alla vittoria per 3-2 in casa dell’Inter i giallorossi raggiungono la Lazio in finale. Risultato che però rischia di far cadere in secondo piano il match all’Olimpico contro il Pescara. Sarebbe un grave errore sottovalutare l’ultima della classe della classe alla luce dei buoni risultati messi a segno nell’ultimo periodo dagli uomini di Andreazzoli. Queste le parole del tecnico alla vigilia del match nella conferenza stampa al Fulvio Bernardini:

DERBY IN FINALE – “Chiariamo un aspetto: siamo felicissimi di aver raggiunto questo obiettivo, siamo molto soddisfatti di dare la possibilità ai tifosi e alla città di vivere una giornata indimenticabile. Roma avrà la possibilità di dimostrare al mondo la propria civiltà e l’amore per lo sport. La gara era stata programmata ad un certo orario, di domenica sera, che per me è l’ideale per giocare alla fine di maggio. Non abbiamo possibilità di scelta, le autorità faranno le valutazioni del caso. Preferirei quell’orario, nel rispetto dei tifosi e di chi dovrà giocare. Detto questo, vi prego di non fare domande sul derby perché non risponderò da qui fino alla fine del campionato”.

VERSO IL PESCARA – “Abbiamo l’obbligo di ragionare gara per gara, vogliamo essere concentrati sul Pescara. Dobbiamo mettere tutte le energie in questa gara, senza distrazioni. La nostra classifica la costruiremo su quello che avremo fatto in precedenza. Ora pensiamo al Pescara, cercando di incrementare la classifica. Se Destro avrà una nuova opportunità dal primo minuto? Il nostro mestiere ci chiede cautela, queste considerazioni le facciamo. Intanto, quando tu ti presenti in una gara di Serie A, senza un’atteggiamento mentale, tu paghi. La storia recente ha un elenco lunghissimo di queste situazione. Ad esempio Palermo, la nostra pagina nera, ne è la testimonianza.  Per il Pescara sarà una partita importante, dovranno dimostrare di essere giocatori da Serie A e sicuramente faranno una gran bella partita. L’orario delle 15? Influisce senz’altro sulla condizione degli atleti. Come è successo a Palermo e Torino, i ragazzi fanno più fatica. Noi però ci dobbiamo adattare”.

DIFESA A 4 – “E’ il momento di fare il giusto mix delle esperienze fatte dalla squadra. Adesso abbiamo le idee più chiare. Abbiamo quasi tutto il gruppo ricomposto, ora facendo leva sulle esperienze di questo periodo cercheremo di cogliere il meglio. La scelta di una difesa a 3 o a 4 dipende dalla disponibilità numerica dei calciatori. A volte sono anche gli avversari. C’è sempre il tentativo di avere un’idea nostra, ma bisogna rendersi conto delle peculiarità degli avversari. In Serie A, se non li consideri puoi solo rimetterci. Ci sono squadre con la difesa a 4 estremamente offensive, ci sono squadre che difendono a 3 che sono ancora più offensive e viceversa. La scelta di un sistema non deve essere una sorta di crociata di un allenatore. E’ fare una valutazione dei propri calciatori e adattare il sistema alle caratteristiche dei calciatori, dando la possibilità di esprimersi al meglio. Non puoi accontentare tutti, ma devi tendere a questo. Quando ci si riesce i vantaggi sono globali, se ne avvarrà anche la squadra”.

DE ROSSI E LAMELA – “Con i due mediani abbiamo giocato, anche se con una difesa a tre. E credo che De Rossi si sia trovato a suo agio. Dipende solo dalla sua condizione generale e fisica, che sta recuperando. Ha avuto questo inconveniente nell’ultima partita in casa, che ne ha condizionato il recupero. E’ andato in crescendo a Milano, questo ci fa capire quanto può dare per questa squadra. Per quanto riguarda Erik, qualsiasi calciatore sta meglio con qualcuno alle spalle, ma una squadra deve essere attrezzata per dare sempre una copertura. Se questo non avviene c’è un errore di base”.

CONFERMA SULLA PANCHINA – “Il mio ruolo fino a fine campionato è teso a rendere il massimo nel raggiungimento di quegli obiettivi importanti della società. E poi il nostro obiettivo era quello di arrivare anche al derby di fine stagione. Mi aspetto di essere apprezzato per il lavoro che ho fatto. Champions? La matematica dice se gli obiettivi sono possibili. Siccome la matematica non lo dice, sfruttando l’opportunità ogni domenica, puntiamo al massimo. Come faranno anche gli altri. Se saremo bravi e fortunati, ben venga. Ma ci volgiamo arrivare senza fare tabelle”.

Eugenio Catalani

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